Segnalazione di cronaca, che colpisce la stima del
consumatore e socio della Coop, ma penso che avvenga
anche in altre catene della Grande distribuzione.
Da fonte originale riporto la notizia in forma integrale
in formato attacca incolla:
Fonte Originale:
http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2014/12/26/news/l-astice-e-ancora-vivo-ma-e-chiuso-nel-cellophane-1.10563189?ref=fbfti
FIRENZE. Astice ancora vivo ma chiuso in una vaschetta con il cellophane. La denuncia arriva da un lettore del Tirreno, Ilario Spaila, il quale in un video che ha condiviso sulla nostra bacheca Facebook e postato su YouReporter e Youtube, mostra le immagini dei crostacei: alcuni sono ancora vivi, hanno le chele legate e vengono tenuti all'interno di un banco frigo dedicato alla vendita dei prodotti in promozione. "Ho girato queste immagini il giorno della vigilia di Natale intorno a mezzogiorno all'interno del supermercato Coop di Sesto Fiorentino - ci racconta Ilario -. Ho toccato i crostacei e ho visto che alcuni di loro, tre o quattro, si muovevano ancora mentre gli altri erano morti". Ilario dice di aver contattato anche l'Enpa per denunciare il fatto e di aver scritto a chi di competenza, ma ancora non ho avuto risposta".
"Si tratta di maltrattamento degli animali - dice Susanna Cavalieri, della Lav di Firenze -. Gli astici e le aragoste infatti dovrebbero essere tenuti in un acquario, in una condizione se non uguale almeno simile a quella naturale. Si tratta di maltrattamento anche quando i crostacei vengono tenuti nel ghiaccio e con le chele legate. È chiaro che in questo caso si può fare richiesta di intervento denunciando il fatto al Corpo Forestale o alla polizia provinciale".
Per quanto riguarda il maltrattamento degli animali l'articolo 544-ter del codice penale stabilisce che "chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro". (Sull'argomento:
legge 189/2004 - legge regionale 59/2009 ). Già nel 2012 un ristoratore di Campi Bisenzio era stato condannato a pagare un'ammenda di 5mila euro per aver tenuto all'interno del frigorifer
o astici e granchi vivi e con le chele legate. Sempre a questo proposito il Centro di referenza nazionale per il benessere degli animali - Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna (referente nazionale per il ministero della Salute) nel 2007 ha redatto un documento scientifico intitolato "
Sofferenza di aragoste e astici vivi con le chele legate su letto di ghiaccio durante la fase di commercializzazione ", nel quale viene fornito un parere scientifico sullo stress subito da questi animali durante la commercializzazione e i metodi per ridurre la loro sofferenza.
L'ufficio stampa della Coop Firenze, da noi contattato, fa sapere di rispettare la normativa nazionale sul trattamento degli animali e si riserva di fare un'attenta e puntuale verifica.
Come e a chi denunciare i casi di maltrattamento degli animali. Come riporta il sito della
polizia di Stato chiunque, che sia privato cittadino o un'associazione, può rivolgersi ad un qualsiasi organo di polizia giudiziaria (carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, corpo forestale, vigili urbani, etc...) segnalando uno dei casi di illeciti previsti dalla legge 189/2004 e richiedendo un intervento per accertare il reato ed impedire che questi venga portato ad ulteriori conseguenze. A disposizione anche un
numero verde dei carabinieri che è 800 253 608.
Io sono senza parole...Ma cosa succede nel mondo???
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