sabato 13 febbraio 2010

Non siamo solo portatori del borsellino!

Si dice ci sia una crisi economica nel mondo!...
In verità chi sta da sempre male è sempre al palo,
mentre chi mangiava prima troppo, vorrebbe solo
mangiare di più, adesso...

Questo è il vero senso della crisi attuale. Si nota
benissimo che è impostata "ad hoc" da un sistema
economico mondiale, che vede i suoi profitti calare
e che si vede attaccato ai fianchi da una crescita
sconsiderata di una concorrenza anche sleale ed
improvvisa, da parti di figure oscure od inedite.

Quello che si nota come consumatori è che la
"qualità" è molto calata generalmente in tutto quello
che è commercializzato. Si tende di più a "macinare"
non guardando più alla qualità. Obbiettivo finale è
sempre il profitto?..Possibile?..

Anche nel mondo cooperativo noto che il senso del
profitto è entrato prepotentemente, anche se fin ad
ora questo era l'anima del commercio, in taluni
personaggi del mercato ecoomico, non era evidenziato
e reso pubblico, ma sommessamente coperto dai
valori personali finalizzati alla collettività, al risultato
del bene comune.

Come si fa a perdere il senso di Cooperativa?..Se io
fermassi i clienti di un punto vendita Coop non saprebbero
nessuno che cosa significhi essere "socio"!...
Ancor di più se lo chiedessi a chi lavora in una cooperativa
non saprebbe rispondermi cosa voglia significare essere
socio di cooperativa.

Noto un atomizzazione delle città, della società, delle idee.
L'uomo sembra perdersi dietro a sirene che non lo porteranno
a nulla, se non all'indebolimento sociale, psicologico e fisico.
Il perdersi di coesione, di valori non può portare che verso
alla sconfitta.

In soldoni, perchè non voglio fare nessuna predica, essere
parte attiva o passiva in una cooperativa è secondo me
raggiungere un obbiettivo finale insieme, collaborando
"insieme" per raggiungere l'obbiettivo sperato.

Io voglio trovare solo i prezzi bassi alla coop, o stare bene
con la salute mangiando i prodotti a marchio Coop?..Voglio
essere etico, solidale, paritetico con il mondo dei consumi
e me ne sbatto e non ho rispetto neanche per me?...
Chi ha peccato scagli la prima pietra...Diceva qualcuno..

Ma questo è solo l'apparenza, il vile aspetto dottrinale del
termine, ormai diventato desueto per il nuovo Millennio con
una crisi economica, dove il senso di qualità del prodotto finito
cala inequivocabilmente in un appiattimento dell'offerta e di scarsa
innovazione psico-tecnica nell'offerta. Mi annoia...
Mi annoia trovare in un negozio 10 prodotti tutti uguali ma
con un marchio diverso, mi appassiona trovare 10 prodotti
diversi sicuri per la mia famiglia e la mia salute..

Tutti tendono a far per così dire "cassa", tendono a portare soldi
al proprio borsello, magari sottraendolo anche a chi di quei pochi
soldi vive. Perchè, ahimè!..E' il sistema che impone questo
uroboro sociale..

Qui si può riprendere il discorso dei ricarichi sui beni finiti,
sulla concorrenza, sull'offerta, sulla qualità ed altro...Ma quello
che che certo non si può riprendere è la nostra coscenza, il
rispetto. Per fortuna non è solo la cooperazione, ma è tutto il
mondo, se vogliamo essere un po' egoisti nel pensiero...

Dove è il senso della cooperazione, è diventata solo un'arma
di propaganda?..Non è mai esistita?..Non associamo il termine
solo ad un aspetto ristretto politico e di fazione, che qui non
c'entra. Cooperazione è stringersi tutti attorno ad un sogno,
che per molti, che non ci credono, non potrà mai che essere
una "realtà mai sogno"..

La cooperazione deve ritornare come etica di fondo nella filiera
del consumo,nei momenti peggiori si deve acuire, come si dice:
"bisogna serrare i ranghi!!"...Quello che sento alla cassa quando
vado a fare la spesa è un grande "individualismo" che rende solo
deboli davanti all'avversità della vita.

Ho visto negli anni che i nomi di alcuni supermercati sono rimasti
invariati, altri hanno mutato spesso il loro marchio. Sintomo della
fluttuazione del mercato, e della debolezza aziendale, direbbero
alcuni...Sbagliato...Una cosa più sbagliata a mio avviso non si
poteva dire.. "Manca l'amore per il proprio settore, il rispetto
per il proprio posto di lavoro, il ringraziamento da parte dei datori
di lavoro ed il rispetto delle loro proprietà"..

Essere una cooperativa, attenzione non vuol dire essere di sinistra
o bianchi, o neri; o solo questo....
Ma vuol significare un pieno rispetto per tutti gli elementi di una filiera,
e per i portatori di portafoglio.

Come consumatore finale mi piacerebbe essere rispettato di più, e mi
piacerebbe vedere che gli altri consumatori finali rispettassero magari
ciò che usano, partecipando di più cosa stanno facendo..

"Perchè non siamo solo i portatori del "borsellino". Siamo essere umani,
Siamo proprio come voi...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

...forse la gente a perso il senso stretto dell'essere soci della cooperativa COOP perchè questa si sta sempre più trasformando nelle multinazionali, nate solo a scopo di lucro, a cui si contrapponeva come modello economico-sociale alternativo.

Roberto

sceicco ha detto...

oggi non è facile pensare in gruppo,figuriamoci come cooperativa in una società immensa come la coop,l'individualismo la fa da padrone e anche coop ha perso quei tratti iniziali di modello sociale fruibile da tutti e pensato per tutti

Anonimo ha detto...

Fare del profitto non è un peccato. Altrimenti le aziende o cooperative dovrebbero chiudere, se non c'è un guadagno e quindi un profitto anche l'operaio cesserebbe di lavorare.

Anonimo ha detto...

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