sabato 27 febbraio 2010

Il mercato è come un motore...

Il sistema mercato è come un motore, un meccanismo, che neanche le teorie del buon vecchio Keynes, potrà mai fermare?..

..Una domanda di questi tempi che si chiedono
in tanti. Penso però che come tale gli debba dato
respiro, un po' ossigeno periodicamente per raffreddare, per oliarsi, perchè si di "moto perenne
e positivo insito"..

Il commercio è un flusso di figure, che si collegano tra loro tramite la comunicazione ed il passaggio d'informazioni, merceleogie, capitali, plusvalori e profitti, compravendite e soddisfazione in tutti i flussi.

I personaggi che sono coinvolti durante l'apertura domenicale, sembra stupido ma non solo i clienti e venditori....

Se pensiamo all'apertura domenicale come ad un "flusso" in questo caso "festivo",
a me come consumatore semplice mi viene in mente di considerare tutto il tragitto
che fa la merce che acquisto.

Cominciamo dal fornitore che tramite le commesse invia della merce al magazzino Coop più vicino per essere lavorate e smistate ai negozi.

I negozi ricevono la merce dal magazzino, la vendono, assumono personale, riscuotono il prezzo finale con il relativo "ricarico di processo".

Ma di questi tempi il "ricarico di processo" è molto ridotto rispetto agli anni passati.
(questa è un altra storia, però)...

Cosa vediamo da queste poche righe?...Se chiudiamo la domenica un punto vendita, chi starà bene?..

Stanno solo bene chi ha il negozio chiuso, ed i clienti. Ma se si vuol parlare di famiglia,
essa è presente in tutti i livelli del flusso commerciale, come entità astratta e di forte peso, pronta a presentarsi alla prima occasione.

Perciò, chi vive verso "la fonte del flusso", sto parlando dei magazzini, per esempio, quelli che riforniscono i negozi, si troverebbero penalizzati verso il resto del canale, perchè rifornirebbero comunque soloun certo numero di negozi, che devono per turno rimanere aperti, non uniformandosi, giustamente in taluni casi alle necessità dell'onda di flusso ed alle dichiarazioni roboanti di mercato..
Se in ballo vi sono delle "commesse", è chiaro che vi siano dei contratti, dove vi sono
quest'ultimi sono presenti degli obblighi da mantenere e rispettare, al 1000x1000.
Cerchiamo perciò, dove sia possibile salvaguardare tutti, in egual misura e coerentemente...

(foto: fonte originale Logd.it)


Unicoop dice no alla Domenica Selvaggia?

Aperture domenicali!

Molte volte non riesco a fare la spesa durante la settimana, e spesso vado a farla il sabato o la domenica, se mi capita anche i giorni festivi.
Certo che, in una giornata magari noiosa ed anonima, fare un po' di shopping rallegra.Ma non si può impostare la vita sullo shopping. Da buon consumatore, in questo momento "ho tirato i remi in barca", come si dice è il momento di risparmiare, perchè sembra che si vada sempre peggio verso un oblio, senza sbocco.

Non voglio essere pessimista, sono realista e non poco. Per recuperare nella "decadenza" di mercato attuale, si dovrebbe ristrutturare tutto il sistema, aggiornandolo, proprio ora è il momento. Smettere di comprare, bloccare il flusso per un periodo e riorganizzarlo. Ma è ai miei occhi impossibile.

Per ora si stanno selezionando le figure che lo fanno vivere, ci sono chiusure di aziende, di marchi, e rafforzamenti. L'aumento di disoccupazione, dovrebbe essere intesa non come termine di produzione, ma riqualificazione e riconversione.
Piano piano, forse, anche i processi di guadagno, produzione, valore muteranno in altre forme.

Mi accorgo, che avere sempre aperto un negozio è molto comodo per il mio portafoglio, che si può alleggerire senza problemi. Ma è deleterio per la mia famiglia. Perchè non solo non riesco a parteciparvi
come vorrei, ma anche pian pian la sto indebolendo, spendendo..La mia famiglia "sta perdendo valore"?..

Risparmiare è il momento. Si deve mettere "i remi in barca", non spendere se non è necessario.
fino a che "chi vuol mangiare ancora senza mai fermarsi", placherà la sua fame, distruttiva.. smettendo di danneggiare il sistema...

Mi piacerebbe che i negozi fossero aperti solo durante le feste natalizie,
per esempio; forse perchè è entrato nel mio DNA.
Magari che fossero un po' più aperti durante la settimana, in modo che possa uscire da lavoro e fare la mia spesa quotidiana, senza problemi. Forse spenderei anche qualcosa in più...Chissà??...

Francamente avere tutte le domeniche il negozio, o il supermercato vicino aperto non m'interessa proprio molto.
Mi piacerebbe dedicare più tempo a me, alla mia famiglia, alla mia salute, al mio benessere.

Questo penso come consumatore, forse sbaglio..Non so!..
Per me i negozi per lo più devono stare chiusi, è un inutile dispendio di energia tenerli aperti..

Dispendio di energia, perchè le strutture non sono tutte nuove,l'energia non pulita, si produce CO2, si produce inquinamento attorno al punto vendita.

Forse è solo un desiderio che rimarrà inascoltato, chissà. Forse no, perchè a tal proposito ho letto su varie testate giornalistiche che il Presidente Turiddu Campaini si è schierato con la "sua" Unicoop Firenze su posizioni simili a quelle appena descritte. Tale no è comparsa su vari siti che riporto qui a seguito, per correttezza:

Fonte Orginale Geonews.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)

Fonte Originale Coopfirenze.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)

Fonte Originale Robbino.blogspot.com (a proposito di Unicoop e le domeniche)


giovedì 25 febbraio 2010

Prestito Sociale Coop (Panoramica)

...Molto spesso si sente parlare di "soldi alla coop", eppure se guardiamo bene
è solo un supermercato?!...
Questa è un affermazione comune, ma niente è di sbagliato e confuso, come il
senso di questa frase...



La Coop offre la possibilità di partecipare ai suoi clienti più fedeli, tramite il relativo
tesseramento di socio, al prestito sociale di cooperativa.

Ma cos'è questo "prestito sociale di cooperativa"?...Questo è effettuato esclusivamente per il conseguimento dell'oggetto sociale e non costituisce una forma di raccolta di risparmio.
Ogni socio-cliente può investire la quantità di soldi che vuole e relativamente
a quanto versato può riscuotere degli interesse d'utile a fine anno, al netto della tassazione.
Molti punti vendita di Coop hanno un all'ingresso un box informazioni ed un angolo per il prestito sociale, qui si può chiedere informazioni relative a questa iniziativa, gestire il conto del prestito, segnalare eventuali anomalie ed imprecisioni direttamente al dipendente adetto alla cassa. Tutte le operazioni sono gratuite.

Cosa c'è di conveniente?..Il bello è che l'utile annuale è già tassato al momento del conseguimento,il conto non ha spese di gestione, apertura o chiusura. Si può estinguere tutto in pochi giorni, previo preavviso al punto vendita di richiesta. Non è dichiarabile in nessuna dichiarazione dei redditi perchè è già stato tassato.

Chi lo può richiedere?...Di solito tutti i maggiorenni, di ogni scaglione sociale e senza nessuna distinzione di razza, sesso o religione; è importante però che il socio che apre sia un cittadino residente nella Repubblica Italiana.

Come si presenta il conto?..Fisicamente è un libretto al portatore di colore verde, con grafica Coop sull'esterno, all'interno un elenco di operazioni e relativi spazi offrono la panoramica di stato del conto, con data, accredito o addebito, calcolo interessi e importi sulla destra. Sono di solito molte paginette. Una volta completato si può richiedere gratuitamente una copia nuova, è consigliabile conservare i vecchi per verificare le operazioni.

Come si preleva o si versa?..Bisogna presentarci direttamente allo sportello, con contanti o assegni normali, i non trasferibili non sono accetti. L'addetto vi farà firmare una ricevuta di accredito o di prelievo completa di giorno e dati e firma del richiedente. Non ci sono ancora accrediti o addebiti online, come per la postpay per
intenderci..E' opzionale la funziona di delega a terzi.

Vincoli particolari?.... Oltre quelli suddetti, è obbligatorio essere soci di cooperativa, aver sottoscritto ed accettato il contratto e versato la propria quota associativa. I prelievi ed i versamenti sono obbligatori solo previa presentazione di un documento di riconoscimento valido.

Tassi? ...I tassi sono fluttuanti seguono il costo del denaro e da circa 20anni hanno un andamento lento, ma progressivo verso lo zero, cosa molto comune in tutte le forme d'investimento nazionali del momento.

Convenienza dell'investimento?..Solidità del marchio Coop negli anni, gestibilità del credito senza limitazioni oggettive, tassazione differenziata dell'ammontare somma credito.

Perchè investire?...Ancora è un investimento che non rientra nell'ambito bancario, presumibilmente è meno limitante di altri più rinomati e meno politicamente indirizzati...

Rischi?..Il prestito sociale non è esente da rischi, va quindi seguito e ben letto tutta la parte la contrattuale del prodotto finanziario che si sottoscrive.


Di seguito allego links informativi e di approfondimento di altri siti e blog di rilievo, che si sono interessati all'argomento che ho trattato in questo post:


Prestito Sociale Coop Unicoop

Rischi del prestito sociale

Utilizzare il prestito sociale

Movimento dei tassi del prestito nel tempo

Informazioni dal sito E-coop.it


Prestito sociale Coop (finanzairresponsabile)

Prestito sociale Coop (balfabio)

Prestito sociale Coop


Tutti i tassi italiani di cooperativa (balfabio)

Prestito Sociale Coop (Ciao.it community di consumatori)



Fonte Originale: http://www.ciao.it/Prestito_Sociale_Coop__Opinione_1183846/sortedReverse/0

domenica 21 febbraio 2010

Se ci fosse solidarietà interna?..Sarebbe razzismo?


Dal "volontoriato" esterno a quello interno, la via può essere breve, ed utilissima per sbloccare un canale agonizzante come è il canale italiano al momento...Di che sto parlando?...

...Mi chiedevo dove andasse tutta la merce alimentare invenduta posta nei punti vendita e speravo che non andasse sprecata..
Quella del "BUON FINE da spreco a risorsa" è stata secondo me una buonissima idea, una lodevole iniziativa sotto vari aspetti :dal punto di vista sia etico, tecnico-commerciale, creativo.

Dare a chi meno ed è meno fortunato, qualcosa è importante...

Ora mi chiedo, ma per smaltire le giacenze nei punti vendita e nei magazzini, la merce non potrebbe essere venduta a prezzi inferiori, più convenienti, proprio ai dipendenti che vi lavorano?..

Questo sarebbe un bel modo per sostenere l'economia non solo esterna, ma anche del punto vendita che l'attua?..

Parlo da socio, sia ben chiaro. Non sarebbe carino che periodicamente, nei punti vendita proprio i dipendenti di cooperativa del circuito Coop Italia, possano acquistare nei punti vendita ad un prezzo più conveniente?.. Per lo stesso negozio e per il dipendente. E' una buona formula per sostenere, giustamente a mio avviso il tenore d'acquisto dei portafogli delle famiglie dei dipendenti, rendendoli meno stressati e più appagati dalla loro occupazione..Inoltre è un modo per far capire a chi lavora in una Coop, che anche se dipendente può partecipare eticamente al senso di appartenenza e mettere in pratica il senso cooperativo, che molto manca in questo mondo arido e personalista. I dipendenti che lavorano in punto vendita potrebbero fare la spesa nel loro punto vendita, risparmiando in inquinanti, tempo e costi, perchè
avvantaggiati. Vivrebbero di più il punto vendita, sarebbero più responsabili e più professionali perchè prima di tutto sarebbero loro i veri consumatori, farebbe anche formazione professionale la cosa, ci avreste mai pensato?...
Si, perchè il dipendente da consumatore, può valutare le due versioni in prima persona.....
Poi, la catena di movimentazione merci del negozio potrebbe essere anche migliore...
Parlo da semplice socio. Non sono molto inserito in queste cose, forse sbaglio anche..Sicuramente ho un punto di vista diverso forse di altre persone.
Secondo me si valorizzerebbbe la busta paga dei dipendenti, che penso non sarà mai tanto competitiva, visto il livello generale del nostro paese in cui verte; con questa iniziativa si movimenterebbe tanta merceleogia ferma, che andrebbe persa e risulterebbe un costo più alto per lo stesso negozio..
Personalmente sono del parere che meglio perdere 20 che perdere 50.
O che si possa acquistare 30 invece che 0 (zero)..
Non so se mi avete capito...Se avessi ragione?...
Non so se attualmente i dipendenti hanno delle tariffe agevolate, ma se già vi fosse in atto sarebbe una buona iniziativa, anche questa lodevole, perchè si noterebbe un interesse ed una valorizzazione delle risorse umane impiegate..
Se invece non lo fosse, speriamo che con il tempo si possa avere anche questo..Noi soci consumatori saremo grati, perchè vedremo sempre prodotti freschi e di qualità sugli scaffali e nei banchi frigo dei nostri punti vendita....
Visto che i negozi sono dei contenitori rigidi e gli spazi sono quelli che sono, spesso e volentieri.

Buon Fine.....Via gli avanzi dagli scaffali...


...Girovagando sul sito internet della Coop, e per televisione in uno speciale su di un canale locale, sono venuto a conoscenza di una buona iniziativa che ha come protagonisti la stessa Coop ed un gruppo di onlus.
Di cosa sto parlando?...
Avete mai pensato dove vanno a finire i prodotti alimentari invenduti?..Io me lo sono chiesto tante volte. Spesso penso che tornano al produttore, che dovrebbe distruggerli, ma sarà mai vero?..Altre volte che diventano solo altri prodotti in una catena alimentare verticale ampia e variegata.. Ora penso che l'iniziativa che Coop sta facendo sia lodevole sotto ogni aspetto: etico, sociale, tecnico-commerciale, economico..
Per maggiori informazioni sulla cosa invito tutti a visionare la pagina del portale E-coop.it inserita qui di seguito e valutare la cosa...Lasciate il vostro contributo naturalmente nei commenti come fate da tempo..Clicca sul link seguente per avere maggiori info sull'iniziativa di Coop Italia

Buon Fine da spreco a risorsa

giovedì 18 febbraio 2010

Corn Flakes...Partiamo alla grande al mattino!


Coop Corn Flakes


In questo periodo questo prodotto a marchio Coop è spesso in promozione.
Lo consiglio perchè è davvero buono, sopratutto per il rapporto valore/prezzo,
risulta ottimo e conveniente.

Viene venduto in confezione di cartone in classico stile Coop, in formato da 500g.
ad un prezzo molto basso, grazie anche ai suoi 30% di sconto.
Le informazioni sono ampiamente posizionate sui lati stretti della confezione, su
di un lato è presente l'icone descrittiva dei corn flakes, ed i suggerimenti per l'uso
e la loro relativa conservazione.
Di seguito è presente l'elenco dei valori nutrizionali in frazione legale di 100g.

Valore Energetico_______________________ kj1591 - Kcal 375

Proteine______________________________ 8,0g.

Carboidrati____________________________ 83.2g.

Grassi_______________________________ 1.1g.

Fibre alimentari________________________ 3,3g.

Sodio_______________________________ 0,8g.

Gli ingredienti, seguono a ruota, in una confezione da 500g. è contenuto:

Mais al 91%, zucchero e sale, malto d'orzo. Emulsionanti: mono e digliceridi
degli acidi grassi.

Un ulteriore tabella dei consigli dei nutrizionisti offre un quadro ipotetico sul modo
di preparli e consumarli.

Chi li produce?...Questo prodotto è preparato da H&J Bruggen KG. Una ditta famosa
per altri prodotti simili di buona qualità.

Una volta inseriti nel latte si ammorbidiscono molto, fino a diventare una bella pappetta,
si può aggiungere del miele, sono sempre gradevoli io non posso che consigliarli..
Davvero buoni...

Da fonte originale: http://www.ciao.it/Coop_Corn_Flakes__Opinione_448790

domenica 14 febbraio 2010

Olio di Palma conosciamolo meglio...

Un mio caro amico ha creato un gruppo su facebook
che ci riguarda da vicino, perchè tratta un argomento
scottante....

L'olio di palma e la salute... Davvero un bel gruppo,
pieno di posts interessanti, d'interventi precisi e di
segnalazioni di links di vari utenti da tutto il mondo...

Che bello sarebbe poter farlo crescere, se ti va di
partecipare è solo obbligatorio essere iscritto/a a
Facebook e visitare il link seguente:

http://www.facebook.com/group.php?gid=169413057186&ref=mf

Clicca su iscriviti e vedrai che potrai dire la tua anche
lasciando il tuo contributo per tutti indispensabile...

Io sono anche là, ma perchè te non ci sei ancora?

sabato 13 febbraio 2010

Andiamo alla Coop con un Click?..dubito!

.
Andiamo alla Coop, facciamo due passi e
magari consumiamo dei soldi; poi magari
acquistiamo del superfluo, ma anche del
necessario, perchè no?....
Questa è la visione ormai desueta del
perfetto "consumatore"....

Poi vennero il momento delle "vacche magre",
un personaggio degli anni 90; un manager
indigato negli scandali economici di "mani pulite",

disse: " L'Italia non è più come una volta, più il
tempo passa, più le vacche sono magre e le bocche
saranno molte di più da sfamare".. Profetico ed
emblematico, perchè morì dopo poco in circostanze
poco chiare...

Il tipo si chiamava Raul Gardini...Lo ricordate?..
Mr.Fondiaria, per intenderci.

Ebbene da quel momento, molte cose sono accadute,
anche il "sistema mercato" subì un allargamento, nuovi
personaggi nella distribuzione, i colossi presenti fecero
un primo gesto di arrancamento, per stare di pari passo
alla concorrenza. Anche i luoghi di acquisto si modificarono,
con le cosidette "vacche grasse", il modello di "Agorà Mercantile"
prese piede e via iniziarono le mode dei Centri Commerciali,
più o meno tali, poi le vendite da offline (le classiche) irruppero
anche nel virtuale e di colpo il consumatore piombò
nel nuovo millennio...

Devo dire che alcune figure della grande distribuzione
si sono inserite molto bene nel settore del commercio di
rete. Un esempio fra tutti è quello di CHL e di MediaWorld,
sopratutto la seconda figlia dell'originale Mediamarkt.
Anche Esselunga porta la spesa a casa...Insomma
ogni figura del commercio distributivo fa qualcosa..

Mi chiedo, ma quando mai la Coop aprirà i canali di
vendita online per i soci ed i clienti, sopratutto per il
non food?...Io ci spero sempre, ma pensate quanto
sarebbe bello andare sul sito www.e-coop.it della
Coop e guardare un catalogo, prenotare online, pagare
con moneta elettronica, farsi accreditare i punti di
fidelizzazione, scegliere se andarlo a ritirare al
punto vendita più vicino a noi, o farselo recapitare
a casa!..Non sarebbe fantastico, e per gli anziani
e le residenze lontane, come sarebbe bello poter
far la spesa da casa ed attendere il furgoncino Coop
che ci porta quello che abbiamo scelto dal catalogo.

Una cosa del genere?...Sarebbe solo un toccasana
per il mercato che s'espanderebbe, si specializzerebbe,
migliorando le vendite (più selettive e specifiche),

Personalmente mi piacerebbe un servizio online di
vendita.

Dove i prodotti che vedo in un potenziale catalogo online
siano offerti da un marchio di cui mi fido, invece che il primo
personaggio che s'improvvisa, penso questa cosa sarebbe
piacevole per tanti.

Non sono proprio delirante, pensateci un attimo....
Si potrebbero ridurre i costi di filiera?..Non cambierebbe
il modo di vita delle famiglie e del sistema soci?..
Si potenzierebbe un canale che ha il solo scopo di traghettare
tutto il mondo del consumo reale nella sua estrema evoluzione,
il cosidetto "consumo necessario efficace".

E' fondamentale non lasciare il sito www.e-coop.it solo una
vetrina informativa e propagandistica, ma di potenziarlo e renderlo
competitivo..

Per molti questa idea potrebbe sembrare pericolosa, magari per chi
ha paura di perdere un posto di lavoro, o di poter avere prezzi più alti.
Secondo me, mia modesta opinione di ex-studente del settore, potrebbe
ampliare le figure dell'occupazione, favorendo la valorizzazione delle
maestranze già operative ed ampliarle a nuovi..

Peccato però che in Italia vige il vecchio ed arcaico adagio, del sistema
lento come un pachiderma che non assorbe le innovazioni e non sollecita
la vera meritocrazie e la creatività..

Qui si torna al fatto dell'etica dei consumi..

Che ne direste di un negozio medio-piccolo come quello
raffigurato in foto, con una zona per l'online, un piccolo angolo
dove un addetto a richiesta gestisce le consegne a mano dei
prodotti arrivati ai soci richiedenti?...Futuro?

Spero proprio di no...

Naturalmente questi sono pensieri personali, che non
vogliono sostituirsi a nessuno, neanche a coloro che
non avendo la creatività, non vedono il mondo con il
suo vero colore e la sua reale dimensione.
Non so se questo post, sarà letto ed apprezzato.
Se sarà copiata l'idea inserita e fatta tesoro da coloro
che magari sono già inseriti negli ingranaggi.

Spero almeno di non passare inosservato e di passare
da quel personaggio che mi ritengo di essere, un semplice
e preoccupato "socio consumatore"...

Ai posteri l'ardua sentenza....??

Non siamo solo portatori del borsellino!

Si dice ci sia una crisi economica nel mondo!...
In verità chi sta da sempre male è sempre al palo,
mentre chi mangiava prima troppo, vorrebbe solo
mangiare di più, adesso...

Questo è il vero senso della crisi attuale. Si nota
benissimo che è impostata "ad hoc" da un sistema
economico mondiale, che vede i suoi profitti calare
e che si vede attaccato ai fianchi da una crescita
sconsiderata di una concorrenza anche sleale ed
improvvisa, da parti di figure oscure od inedite.

Quello che si nota come consumatori è che la
"qualità" è molto calata generalmente in tutto quello
che è commercializzato. Si tende di più a "macinare"
non guardando più alla qualità. Obbiettivo finale è
sempre il profitto?..Possibile?..

Anche nel mondo cooperativo noto che il senso del
profitto è entrato prepotentemente, anche se fin ad
ora questo era l'anima del commercio, in taluni
personaggi del mercato ecoomico, non era evidenziato
e reso pubblico, ma sommessamente coperto dai
valori personali finalizzati alla collettività, al risultato
del bene comune.

Come si fa a perdere il senso di Cooperativa?..Se io
fermassi i clienti di un punto vendita Coop non saprebbero
nessuno che cosa significhi essere "socio"!...
Ancor di più se lo chiedessi a chi lavora in una cooperativa
non saprebbe rispondermi cosa voglia significare essere
socio di cooperativa.

Noto un atomizzazione delle città, della società, delle idee.
L'uomo sembra perdersi dietro a sirene che non lo porteranno
a nulla, se non all'indebolimento sociale, psicologico e fisico.
Il perdersi di coesione, di valori non può portare che verso
alla sconfitta.

In soldoni, perchè non voglio fare nessuna predica, essere
parte attiva o passiva in una cooperativa è secondo me
raggiungere un obbiettivo finale insieme, collaborando
"insieme" per raggiungere l'obbiettivo sperato.

Io voglio trovare solo i prezzi bassi alla coop, o stare bene
con la salute mangiando i prodotti a marchio Coop?..Voglio
essere etico, solidale, paritetico con il mondo dei consumi
e me ne sbatto e non ho rispetto neanche per me?...
Chi ha peccato scagli la prima pietra...Diceva qualcuno..

Ma questo è solo l'apparenza, il vile aspetto dottrinale del
termine, ormai diventato desueto per il nuovo Millennio con
una crisi economica, dove il senso di qualità del prodotto finito
cala inequivocabilmente in un appiattimento dell'offerta e di scarsa
innovazione psico-tecnica nell'offerta. Mi annoia...
Mi annoia trovare in un negozio 10 prodotti tutti uguali ma
con un marchio diverso, mi appassiona trovare 10 prodotti
diversi sicuri per la mia famiglia e la mia salute..

Tutti tendono a far per così dire "cassa", tendono a portare soldi
al proprio borsello, magari sottraendolo anche a chi di quei pochi
soldi vive. Perchè, ahimè!..E' il sistema che impone questo
uroboro sociale..

Qui si può riprendere il discorso dei ricarichi sui beni finiti,
sulla concorrenza, sull'offerta, sulla qualità ed altro...Ma quello
che che certo non si può riprendere è la nostra coscenza, il
rispetto. Per fortuna non è solo la cooperazione, ma è tutto il
mondo, se vogliamo essere un po' egoisti nel pensiero...

Dove è il senso della cooperazione, è diventata solo un'arma
di propaganda?..Non è mai esistita?..Non associamo il termine
solo ad un aspetto ristretto politico e di fazione, che qui non
c'entra. Cooperazione è stringersi tutti attorno ad un sogno,
che per molti, che non ci credono, non potrà mai che essere
una "realtà mai sogno"..

La cooperazione deve ritornare come etica di fondo nella filiera
del consumo,nei momenti peggiori si deve acuire, come si dice:
"bisogna serrare i ranghi!!"...Quello che sento alla cassa quando
vado a fare la spesa è un grande "individualismo" che rende solo
deboli davanti all'avversità della vita.

Ho visto negli anni che i nomi di alcuni supermercati sono rimasti
invariati, altri hanno mutato spesso il loro marchio. Sintomo della
fluttuazione del mercato, e della debolezza aziendale, direbbero
alcuni...Sbagliato...Una cosa più sbagliata a mio avviso non si
poteva dire.. "Manca l'amore per il proprio settore, il rispetto
per il proprio posto di lavoro, il ringraziamento da parte dei datori
di lavoro ed il rispetto delle loro proprietà"..

Essere una cooperativa, attenzione non vuol dire essere di sinistra
o bianchi, o neri; o solo questo....
Ma vuol significare un pieno rispetto per tutti gli elementi di una filiera,
e per i portatori di portafoglio.

Come consumatore finale mi piacerebbe essere rispettato di più, e mi
piacerebbe vedere che gli altri consumatori finali rispettassero magari
ciò che usano, partecipando di più cosa stanno facendo..

"Perchè non siamo solo i portatori del "borsellino". Siamo essere umani,
Siamo proprio come voi...

Non creiamo ulteriore immondizia nelle nostre città!



Nella città in cui vivo, Firenze. C'è ancora qualcosa
che non va!...

Non va per il degrado generale in cui verte la metropoli,
per il disgustoso modo di fare chiamato, volgarmente
"farsi i ca...i propri!"...

Esempio clamoroso, che da diversi mesi sto segnalando
è la cosidetta "semina del trasportino", quel metodo
molto ipocrita ed egoista di usare un bene comune come
il carrello della spesa, che costa anche oltre i 200€ al
supermercato di zona e che tale costo si riversa sui prezzi
dei prodotti finali.

Noto con sommo dispiacere che la mia città è ricca
di carrelli alla deriva, senza un nesso logico, se ne
stanno appoggiati al muro sul marciapiede, impedendo
il passaggio ai viandanti, magari con handicap. E questi
sono i carrelli più fortunati.

Quelli meno fortunati sono depositati tra i cassonetti del-
la spazzatura, con un destino ultimo di essere rottamati,
o persino persi. Ci sono anche delle aziende della pulizia
cittadina, che le conserva e le rivende all'asta addirittura
agli stessi proprietari del marchio.

Non ultimo è il cannibalismo dei carrelli della spesa, dove
solo il cestino di alluminio rimane tra l'immondizia, e le
preziose ruote sono sempre smontate, magari per fare
un carretto da gioco od altro.

I carrelli sono anche sinonimo di arredamento, e vengono
sottratti con l'inganno ed usati in rimesse o garage.
Ne ho visto alcuni spuntare da alcuni sottopiani del centro
storico.

Non ultimo è lo scempio che vedo i carrelli posti
all'immondizia con tutta lo sporco dentro, magari anche
vestiti ed altra sporcizia. Poi questi vengono ripresi e
riportati al supermercato e mai e poi mai saranno
sanificati, perchè attività costosa e saranno rimessi
solo solo impilati tra gli altri..

Ricordo che noi mettiamo il nostro cibo appena comprato,
non mi sembra che sia una bella cosa...

Un altro aspetto curioso è che questi carrelli diventano
un prodotto proprio e si possono ritrovare alcuni anche
legati ai segnali stradali con un lucchetto anti-furto di alta qualità.

La cauzione di un carrello è di 1€, a volte di 2€, ma per
Coop è sempre la prima opzione.
Quest'euro poi viene sfilato manomettendo la scatolina
di sicurezza del carrello stesso, la parte nera presente
in foto, al posto della moneta, che viene sfilata si trova
di tutto, dalle linguette di legno e cartone, a pezzi di ferro.

In questo caso il carrello rimarrà in balia della deriva
urbana, ed la cauzione andrà persa.

Con l'avvento della tecnologia anche la distribuzione
italiana potrebbe migliorare. Per esempio un inserimento
di un chip dentro l'anima del carrello per essere ritrovato
e la relativa scheda vita posta in un registro dei carrelli..

Altra opzione è un pagamento anticipato di una cauzione:
l'utente che acquista al punto vendita avrà un 20€
di "cauzione carrello", solo simbolica chiaramente, questo
tornerà a riportare il carrello al punto vendita e riceverà
soldi od un buono acquisto di pari valore, questa cosa
è anche possibile farla tramite le varie carte di fidelizzazione
presenti in tutte le catene nazionali della
distribuzione.

Come quella di Unicoop e Coop in genere..

Il carrello grande alleato dei consumatori, sempre più
abusato e bistrattato. penso però che alla fine sia
solo business anche questo, come molte cose...
Peccato che il mondo vada verso il punto di non ritorno.
Da me pronosticato in tempi passati e non sospetti.