...Miei
cari amici...
...Nel
mio blog sapete benissimo, parlo molto volentieri della mia
esperienza di spesa
presso
i punti vendita Coop della mia zona, la cosa che mi f a volte
infastidire, che mi
accorgo spesso di essere troppo tenero e forse di parte, ma solo
all'apparenza.
Ricordo
a chi mi segue, chi non lo sa, che questo mio blog è un modo per
raccontare
l'esperienza
di un consumatore “comune” , durante la spesa nei supermarket di
una
catena
precisa, la Coop.
Scrivo
le mie esperienze di acquisto, le mie sensazioni che a pelle vivo e
direttamente
sono
coinvolto, quello che mi sembra giusto o non giusto, cerco di essere
obbiettivo,
ma
spesso mi faccio, forse, coinvolgere dall'entusiasmo, devo correggere
il tiro al
riguardo,
perchè penso ne cadrebbe di veridicità e sincerità la mia opera,
che diventa,
pian
piano questo mio piccolo sito.
Ne
è passata di acqua sotto i ponti, tante novità per i miei lettori,
per i navigatori della
rete.
ProdottiCoop
è diventato anche un gruppo sul social network più celebre degli
ultimi
tempi,
quel Facebook, che nolenti o volenti bisogna frequentare per farci
conoscere
dalla
Matrice, non è una visione paradossale, ma sapete come sta la verità
nascosta,
viviamo
in una libertà con dei limiti. Non possiamo mai esprimerci come
esseri umani
al
massimo e come consumatori.
Questo
blog vuole esssere anche questo..
Dopo
la doverosa constatazione personale, vorrei raccontarvi un po' cosa i
nostri
supermercati
di zona, non ci dicono o non vogliono farci credere, che dopo
un'attenta
valutazione
personale, riusciamo a constatare di persona.
Uno
spunto mi è stato dato da un interessante documento apparso su di un
sito di
In
questo articolo dall'ampio respiro si racconta di 8 cose che voi non
dovete sapere
quando
andate a fare la spesa. Perchè pericolose per il venditore,
penalizzerebbero
in
maniera evidente i risultati di vendita del negozio, sto parlando di
qualunque brand
presente
sul mercato mondiale. Quindi rilassatevi, non parlo male di nessuno
in particolare.
Il
primo punto da evidenziare è la pulizia dei carrelli della
spesa,come nell'articolo sono
ben
evidenti quello che non va bene nel nostro carrello della spesa.
Ricordiamo che è
un
bene comune, nella Cooperativa, non va mai danneggiato ne disperso,
perchè la
sporcizia,
nel secondo caso, aumenta, non ci avete mai pensato eh?..Quanti dei
nostri
carrelli
che troviamo a giro per la città, se ne stanno vicino o sopra ad
escrementi di
animali,
cassonetti ed altro. Poi noi li riprendiamo e li portiamo
diligentemente nel punto
vendita,
a cui sono stati sottratti. Ma il punto vendita li pulisce?..Penso
proprio di no,
perchè
non ho mai visto i supermercati avere una zona adeguata alla loro
pulizia ed il
sudicio
è davvero sovrano se notiamo bene.. Un buon consiglio quando andiamo
in
ortofrutta
mantienamo i guanti fino alla fine della spesa, ci salvano..Non ci
avete mai
pensato?...
Un
secondo punto è la pulizia dei locali, se notate bene ogni punto
vendita ha l'addetto
che
pulisce per terra, impegnandosi anche con molta professionalità, ma
spesso lavora
quando
noi siamo a fare la spesa, quindi tutto il suo sfacchinare è
vanificato, in nome
di
appalti ed efficienza. Mi sembra un po' controproducente...no?
Il
terzo punto a cui voglio farvi pensare è la pulizia degli scaffali e
della merce, andate
in
qualche punto vendita di basso flusso di smercio, ponete il vostro
indice su scaffali,
o
peggio sulla merce e notate una patina bianca..E' la polvere. Nessun
addetto ripassa
mai
gli scaffali a fondo, ma solo aggiunge la merce al suo arrivo.
Il
quarto punto è la merce scaduta mischiata con quella appena
arrivata, sopratutto
dove
la merce è più caotica, o senza un ordine evidente, il venditore
prova una tentata
vendita
di merce scaduta. A me è capitato su del pane, ma me ne sono
accorto dopo
25km
di distanza, mi sembra un po' tardi non trovate?..Fate attenzione
alla data di
scadenza,
segnalate sempre con una certa “veemenza” il disservizio, chi
intenta la
vendita
si deve sentire il più mortificato possibile, stress passivo che lo
rende meno
recidivo.
In quest'azione dolosa.
Il
quinto punto attenzione a dove guardate, come già accennato
nell'articolo sopra
il
supermarket userà tutti gli espedienti di visual marketing per
convicervi ad acquistare
prodotti
anche inutili o non primari, v'indurrà ad acquistarli la prossima
volta, vi farà
sentire
a tutti costi, sereni e orgogliosi del vostro acquisto, che poi
risulterà, passata
la
“boria” iniziale dell'acquirente conpulsivo ed instinvo, del
tutto superfluo.
Tra
gli altri punti che invito a leggere ricordo:
I
cibi “amici dei bambini” sono disposti alla loro altezza.
Affettano
e tagliano i cibi in modo da poter aumentare il prezzo, scaricare le
scorte
d'invenduto,
muovere la massa dei prodotti presenti nel punto vendita.
Prima
i cibi salubri venivano nascosti a scapito dei cibi spazzatura,
questa tendenza
ad
oggi sembra cambiare direzione, perchè il consumatore attento
ricerca la qualità
e
non si ferma solo all'apparenza, il consumatore deve conoscere a
fondo il suo punto
vendita
usuale.
Gli
affari non sono sempre affari, ricordo che il punto vendita finale
della filiera di
qualunque
catena distributiva, deve apporre ai suoi prodotti in vendita il
giusto
ricarico,
per ripagarsi dalla manodopera, energia consumata, consumo dei
locali,
tasse
e costi accessori vari. Quindi è giusto che ogni parte della filiera
guadagni.
Ma
la cosa che mi ha sconvolto che il ricarico sul consumatore finale è
anche
del
300%.. Vi racconto una storiella, c'era Roberto (personaggio di
finzione), che
amava
andare alla festa dell'Unità del suo paese, si frescheggia e poi si
mangia
della
buona Pizza a poco prezzo. Il bello che i tavoli della pizzeria della
festa sono
di
plastica e le sedie sono da giardino, leggere e fragili. Quelle sedie
ora vengono
per
lo più da l'estero, e comunque con le grandi quantità richieste al
fornitore i
punti
vendita della grande distribuzione, ne offrono tante a diverso prezzo
e di
diversa
qualità, ma tutte in plastica. Un acquirente più ne acquista dal
fornitore
più
le prende a meno, ha uno sconto. Ogni sedia alla catena di
supermarket costano
appena
1,90€ a pezzo davvero una bella cosa, comode sedie a meno di 2€,
che bell'affare...
Beh!..L'affare
svanisce quando mi servono sei sedie da giardino e le pago 8€
l'una, per esempio...Che bel ricarico che fanno non trovate?..
La
conclusione qual'è?..Le offerte, i sottocosti non esistono sono
pubblicità virtuali
per
conquistare stupidi “portatori di portafoglio”, emeriti
consumatori sbadati, schiavi
del
sistema del consumo. I sottocosti sono dei deprezzamenti del
prodotto, sono solo
su
pochi pezzi o su di un determinato numero di pezzi, il supermercato
non perderà
mai
di valore nella merce venduta. La merce non costerà mai meno del
prezzo di
produzione,
cosa che, tramite i cartelli vogliono farci intendere. Quindi
attenzione,
comprate,
comprate e comprate, ma con coscienza.
Un
altro punto citato nell'articolo già approfondito è che ogni punto
vendita di ogni
catena,
vi farà sentire come un topolino da laboratorio in un labirinto per
test, Si
perchè
farete, ogni volta che entrerete nel negozio un percorso obbligatorio
e
identico
fino a variazione del locale. Quindi rassegnatevi, siete portatori di
portafoglio?
Io
dico di no, perchè proprio questa tecnica di marketing, potrebbe
aiutare il
consumatore
a comprendere più l'ambiente in cui opera nel fare la spesa, è
tutto
ben
disposto, sempre posizionato bene, è il momento che il nostro
consumatore
incominci
a “studiare”, sapere dove sono i prodotti necessari, i loro
prezzi aiuta
a
risparmiare tempo, non disperdere acquisti immotivati, evitare di
spendere presi
dall
foga dell'acquisto, ma di questi tempi, chi si può permettere ancora
questo
stile
leggero e poco equilibrato?...
Per
ora mi fermo qua, penso che ci saranno altri elementi di
approfondimento,
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