La Coop Come la conosciamo non ci sembra molto uguale alla foto presente in
questo post, è diverso perchè ai nostri occhi vediamo supermercati e negozi
attuali,dove la tecnologia attuale ed i metodi organizzativi rispecchiano le
odierne richieste di mercato.
Ma il nostro carrello della spesa, ha una lunga storia lo sapevi?..Ti rendi conto
che quando entriamo in un negozio Coop, dovremmo respirare un'aria di storia,
di tradizione, di valori, di etica, di umanità potenzialmente diversa da altre entità di mercato?.
Dovremmo perchè mi sono accorto che la Coop è una grossa entità imprenditoriale in movimento, dove molti valori cooperativi sono nascosti, e non mostrati, per paura di non essere competitivi sul mercato. Quando si entra nel mondo Coop ci pare che ognuno pensi a se, ognuno faccia il proprio, che non ci siano più valori etici, morali, educazionali, che rendono la Coop, tale.
Mi chiedo dove siano andati, quando già dai consumatori c'è una certa apatia tra
i carrelli, tutti prendono la loro spesa avidamente, come se avessero davanti l'ultimo giorno della loro vita, altri sfidano le loro possibilità, altri ostentano, chi vuol risparmiare, chi vuol prendere la merce più precisa e di livello, ma tutti sono a fare la spesa per due soli motivi: per la qualità e per i prezzi, forse un terzo per la comodità del punto vendita..Ma è ancora così?..La Coop non è un negozio per vecchi, non deve essere tale, perchè si perde l'energia, il virgulto emozionale del crescere, di evolversi...
Noto con sommo dispiacere che qualche isolato tentativo di riportare in auge e porre in realtà i valori cooperativi, che una Coop dovrebbe avere, sono pacatamente troncati da subito da tutti, come se dovesse regnare il detto popolare:
" Fai da te, fregatene del prossimo e pensa al tuo!"..Dove stiamo andando?..In
quale reale società stiamo andando?..Per ora viviamo tra la falsità e l'ipocrisia,
generazioni di persone educate a non pensare, a non aver voglia di vivere, di essere entità sociale, di vivere in un sistema forte dove gli antichi valori che la fondano vengono periodicamente uccisi in nome di un futuro, che sarà di schiavitù, non solo umani tra umani, ma anche tra eventuali visitatori...
Cosa offriamo a noi stessi? Una cooperazione vuota e senza valori oppure una
ricostituzione di valori nuovi ed emozionanti che aggiornati alle necessità
odierne possono far credere ancora in quello che Coop, da sempre ha espresso?..
Per me, da consumatore e socio, la Coop è sempre simbolo di associazionismo,
di cooperazione, di risparmio, di qualità, di qualcosa di diverso dal solito negozio.
Vado alla Coop per trovare qualcosa di più umano. Mi accorgo che così non è.
Vedo dipendenti apatici, che pensano solo ad arrivare alla fine del mese, di questi
tempi è una cosa del tutto naturale, li noto bolliti, stressati, demotivati, non li
vedo amici del socio consumatore, ma antagonisti del cliente. Qui manca la
una formazione di fondo, secondo me. Che può venire fuori se non con un cambio
reale di rotta di tutto il sistema cooperativo.
La Coop deve essere sempre la sicurezza per il socio consumatore, deve essere il
punto fermo della sua spesa, dei suoi servizi, della sua convivialità.
Noto che chi frequenta il supermercato, da cliente, e sempre quello, sopratutto
gl'anziani, con il carrello o il cestino in mano, s'incontrano e scambiano idee
e notizie. E' un buon Agorà il supermercato in se per se. Questo dev'essere il
primo punto di recupero dei valori..La memoria dei vecchi è sempre la prima
cosa da salvaguardare. Ogni tanto invece di propinare tanti volantini che vanno
al macero, Coop dovrebbe mandare a tutti i soci a casa una pubblicazione con la
storia di Coop, con le memorie di chi l'ha fatta e vissuta, per dare un'idea ai giovani soci di cosa sia Coop Italia ed il suo circuito.
Sembra un discorso di regime, desueto, ormai aria fritta. Ma se non s'inizia da
cosa è comprovato nel tempo, come si può affrontare nuove partite..???
Giro spesso per l'Italia e noto con mio sommo dispiacere che i punti vendita Coop
cambiano faccia, chi apre chi chiude, è il soffio dei tempi. I dipendenti sempre
più delusi ed "incazzati" farebbero di tutto per restare attaccati alla grande "mucca" che da latte. Mi chiedo però una cosa, ma se i valori etici che ricercano
tanto non li mettono mai in pratica, come può una cooperativa crescere e fare
cooperazione?..Non si può dire per anni alle persone di pensare al proprio, come
questa società ha subdolamente infuso nelle menti deboli di tanti "morti di sonno" che vivono accanto a noi.. Dobbiamo svegliare tutti , chi dorme, chi non vuol svegliarsi, chi non vuol pensare..Se si pensa si crea, se si pensa si cresce e si
diventa veramente cooperativi...
Io non amo alcun regime oppressivo perchè non fa del bene mai allo stato che lo
ospita, è certificato che un governo morbido, democratico e sociale, inteso con
i valori della società civile infusi, risulta migliore e più duraturo. Non dobbiamo
quindi perderci..Dobbiamo credere in qualcosa di questi tempi bui... La luce
si sta spegnendo, pian piano, modifica la sua intensità. Non dobbiamo far
spegnere il senso della società, dobbiamo credere in qualcosa di vero come il
nostro paese, i valori reali dei nostri padri e di chi ci ha preceduto..
Bisogna discernere e prendere sempre le cose migliori, che l'esperienza diretta
ci ha insegnato sulla nostra pelle.
Amo fare la spesa ed essere libero di scegliere. Amo portare il mio carrello con
due mani, e non con una e non controllarlo. Mi piace l'idea di un'impresa che
coinvolga persone e le faccia vivere un bel viaggio, lungo tutta una vita.
Sono un nostalgico, forse non so..ma non vi pare l'ora di svegliarci un po' e di
raccontare al mondo, che non siamo solo portatori di portafoglio?..Il portamonete
ha sempre avuto un'anima. la nostra..Penso che prima di tutto la cooperazione
parti da un valore primario..il rispetto....(rispetto per chi compra, per chi lavora, per chi offre la sua professionalità per raggiungere l'obbiettivo finale
d'impresa)..Rispetto una bella parola, ma molto latitante in questa società, che
aspetta solo il momento giusto per buttare il cappello in aria e resettarsi...
Scusate il mio amaro sfogo, non vuole essere in alcun modo uno scritto politico,
sindacale o altro, ma è il pensiero amaro di un consumatore, che non è ricco e
che guadagna pochi euro al mese, appena sufficienti per vivere una vita al limite della civiltà, mi chiedo se in questo mondo incivile e poco cooperativo
sia un lusso...spero non lo tassino..
Vorrei segnalarvi dei link per comprendere cosa sia una Coop, non è
solo burocrazia, politica, consumo, ma è molto di più per alcuni è vera passione, che esula dai colori politici...visitate:
E' facile scrivere di valori ma applicarli capisco che spesso, di questi tempi sia difficile, io penso che alla fine basta solo volerlo....che ne pensate?