giovedì 22 luglio 2010
Coop Arachidi tostate
....Il marchio Coop copre anche la frutta cosidetta "secca", offrendo una varietà
di prodotti interessanti e mediamente gradevoli.
...E' il caso delle Arachidi tostate che vendute in formato busta da 500g... E' un
frutto che viene da zone di coltivazione maggiormente vocate, dove le condizioni
ambientali ne favoriscono la proliferazione.
Le arachidi come si sa, sono il seme di una piccola pianta della famiglia delle
leguminose di origine antiche, che vive alla stregua della patata o della carota,
e percorre il suo viaggio di vita per 3/4 sottoterra.
Esse vengono tostate, per esaltarne le virtù e rendendole croccanti e dorate.
Anche per questo prodotto della terra la Coop garantisce la provenienza della
materia prima, la sua produzione è integrata, migliore di quella convenzionale,
prettamente chimica. E' verificata la filiera e controllato il trattamento generale
del prodotto in modo da poterlo offrire al meglio.
Le arachidi tostate al marchio Coop sono vendute come detto in una busta da
500g. e sono con un etichetta in linea con il brand, sia nelle info (ampie e didascaliche),
che nei colori (bianco, rosso e blu); sul retro è posta una massa d'informazioni
generali ed analitiche del prodotto.
Un'icona introduttiva alle noccioline, il marchio e le generalità del prodotto, un icona
sui quattro regolamenti che Coop ha dato per la commercializzazione della sua frutta,
un lato dedicato ai suggerimenti per l'uso e la conservazione.
Un'ampia e dettagliata tabella dei valori nutrizionali, che già con un campione legale di
100g. di prodotto sono ben visualizzate le potenzialità caloriche di quest'alimento..
Infatti troviamo un valore energetico pari a kj2363- kcal 569; le proteine si attestano su
26,0g; carboidrati 13,3g. I grassi sono presenti anche in buona quantità con 45,8g. Non
mancano le fibre alimentari 11.4g. Il sodio 0,04g. una buona razione di vitamina E.
La conservazione di questo prodotto è al massimo di 12mesi.
Come si presentano le nocciole....
Sono con il classico guscio modellato simile ad un corpo di arachnide (per questo si
chiamano arachidi?...curiosa la somiglianza di suono); aperta una il seme è ricoperto
ancora da una pelle marrone che protegge l'anima della nocciolina dalle intemperie e
ne fa perdere la sua umidità in maniera progressiva e lenta.
Una volta sbucciata, la nocciolina o arachide si presenta come un chiccio dorato che
si può dividere a sua volta in due, il gusto di queste noccioline a marchio Coop risulta
nella media del segmento, una buona friabilità sotto agenti di pressione , la rendono
anche utile per dolci come granella.
Il prezzo è medio-alto, ma spesso e volentieri sono inserite nella rotazione dei prodotti
a marchio Coop che sono soggetti al ribasso, alla promozione, allo sconto.
E' un ottimo alimento dedicato per le prossime feste natalizie, non perdetelo quindi..
Personalmente mi ha convinto e mi ha conquistato, me le porto spesso al cinema di
nascosto, è una cosa davvero squisita e risparmio su spese eccessive della sala..
Che bello sapere che le arachidi di Super Pippo esistono davvero.
Provatele se volete diventare eroi...se no piantatele..in casa..nei vasi...
Da fonte originale comprensivo di foto: http://www.ciao.it/coop_arachidi_tostate__Opinione_1158418
di prodotti interessanti e mediamente gradevoli.
...E' il caso delle Arachidi tostate che vendute in formato busta da 500g... E' un
frutto che viene da zone di coltivazione maggiormente vocate, dove le condizioni
ambientali ne favoriscono la proliferazione.
Le arachidi come si sa, sono il seme di una piccola pianta della famiglia delle
leguminose di origine antiche, che vive alla stregua della patata o della carota,
e percorre il suo viaggio di vita per 3/4 sottoterra.
Esse vengono tostate, per esaltarne le virtù e rendendole croccanti e dorate.
Anche per questo prodotto della terra la Coop garantisce la provenienza della
materia prima, la sua produzione è integrata, migliore di quella convenzionale,
prettamente chimica. E' verificata la filiera e controllato il trattamento generale
del prodotto in modo da poterlo offrire al meglio.
Le arachidi tostate al marchio Coop sono vendute come detto in una busta da
500g. e sono con un etichetta in linea con il brand, sia nelle info (ampie e didascaliche),
che nei colori (bianco, rosso e blu); sul retro è posta una massa d'informazioni
generali ed analitiche del prodotto.
Un'icona introduttiva alle noccioline, il marchio e le generalità del prodotto, un icona
sui quattro regolamenti che Coop ha dato per la commercializzazione della sua frutta,
un lato dedicato ai suggerimenti per l'uso e la conservazione.
Un'ampia e dettagliata tabella dei valori nutrizionali, che già con un campione legale di
100g. di prodotto sono ben visualizzate le potenzialità caloriche di quest'alimento..
Infatti troviamo un valore energetico pari a kj2363- kcal 569; le proteine si attestano su
26,0g; carboidrati 13,3g. I grassi sono presenti anche in buona quantità con 45,8g. Non
mancano le fibre alimentari 11.4g. Il sodio 0,04g. una buona razione di vitamina E.
La conservazione di questo prodotto è al massimo di 12mesi.
Come si presentano le nocciole....
Sono con il classico guscio modellato simile ad un corpo di arachnide (per questo si
chiamano arachidi?...curiosa la somiglianza di suono); aperta una il seme è ricoperto
ancora da una pelle marrone che protegge l'anima della nocciolina dalle intemperie e
ne fa perdere la sua umidità in maniera progressiva e lenta.
Una volta sbucciata, la nocciolina o arachide si presenta come un chiccio dorato che
si può dividere a sua volta in due, il gusto di queste noccioline a marchio Coop risulta
nella media del segmento, una buona friabilità sotto agenti di pressione , la rendono
anche utile per dolci come granella.
Il prezzo è medio-alto, ma spesso e volentieri sono inserite nella rotazione dei prodotti
a marchio Coop che sono soggetti al ribasso, alla promozione, allo sconto.
E' un ottimo alimento dedicato per le prossime feste natalizie, non perdetelo quindi..
Personalmente mi ha convinto e mi ha conquistato, me le porto spesso al cinema di
nascosto, è una cosa davvero squisita e risparmio su spese eccessive della sala..
Che bello sapere che le arachidi di Super Pippo esistono davvero.
Provatele se volete diventare eroi...se no piantatele..in casa..nei vasi...
Da fonte originale comprensivo di foto: http://www.ciao.it/coop_arachidi_tostate__Opinione_1158418
mercoledì 21 luglio 2010
Yogurt Coop Intero al caffè!
...Lo Yogurt come già sapete è uno dei miei prodotti
principe, ed è passato diverso tempo da quando ho provato uno a marchio Coop.
Stavolta ho testato quello "intero al gusto caffè", che ho trovato attualmente in promozione al mio punto vendita di zona.
Venduto nel classico formato da due bicchierini da 125g.
l'uno, questo yogurt al caffè a marchio Coop intero, si
dimostra nella media, anche se graditissimo al momento
della consumazione.
La confezione di cartone è ampiamente descrittiva in pieno
stile cooperativo, grafica carina e gradevole, le informazioni
sul prodotto sono posizionate su due facciate delle quattro
presenti.
Gli ingredienti sono semplici ed interessanti, infatti assieme
allo yogurt intero, è stato inserito un preparato al 20% di caffè,
e del semplice zucchero.
La tabella dei valori nutrizionali per 100g. si dimostra utile per
collocare questo yogurt nella nostra dieta.
Apporta un valore energetico di kj409 pari a 97kcal, mentre le
proteine presenti arrivano a 3,1.g; i carboidrati al 13,8g.; i
Grassi al 3,3g. Menre le fibre alimentari sono presenti in parte
minima di 0,1g. Anche il sodio ed il calcio fanno il loro cenno
di presenza...
Come tutti gli yogurt sono conservabili in frigo alla temperatura
variabile tra 0° e +4°.
Cremoso, dal gusto equilibrato, non è poi tanto male, devo dire
che pensavo peggio. certo che se consumato freddo da subito,
è molto compatto e solo recuperando temperatura diventa meno
cremoso.
Ha un buon sapore...mi ha colpito..
Adattissimo per la colazione e gli snack periodici durante la
giornata.
Peccato che ci sia poca quantità di prodotto, ce ne vorrebbe di più
..alla fine cosa ci si può aspettare da un prodotto medio, se non il
suo completo miglioramento?
Da fonte originale personale: http://www.ciao.it/Coop_yogurt_intero_al_caffe__Opinione_1159855
principe, ed è passato diverso tempo da quando ho provato uno a marchio Coop.
Stavolta ho testato quello "intero al gusto caffè", che ho trovato attualmente in promozione al mio punto vendita di zona.
Venduto nel classico formato da due bicchierini da 125g.
l'uno, questo yogurt al caffè a marchio Coop intero, si
dimostra nella media, anche se graditissimo al momento
della consumazione.
La confezione di cartone è ampiamente descrittiva in pieno
stile cooperativo, grafica carina e gradevole, le informazioni
sul prodotto sono posizionate su due facciate delle quattro
presenti.
Gli ingredienti sono semplici ed interessanti, infatti assieme
allo yogurt intero, è stato inserito un preparato al 20% di caffè,
e del semplice zucchero.
La tabella dei valori nutrizionali per 100g. si dimostra utile per
collocare questo yogurt nella nostra dieta.
Apporta un valore energetico di kj409 pari a 97kcal, mentre le
proteine presenti arrivano a 3,1.g; i carboidrati al 13,8g.; i
Grassi al 3,3g. Menre le fibre alimentari sono presenti in parte
minima di 0,1g. Anche il sodio ed il calcio fanno il loro cenno
di presenza...
Come tutti gli yogurt sono conservabili in frigo alla temperatura
variabile tra 0° e +4°.
Cremoso, dal gusto equilibrato, non è poi tanto male, devo dire
che pensavo peggio. certo che se consumato freddo da subito,
è molto compatto e solo recuperando temperatura diventa meno
cremoso.
Ha un buon sapore...mi ha colpito..
Adattissimo per la colazione e gli snack periodici durante la
giornata.
Peccato che ci sia poca quantità di prodotto, ce ne vorrebbe di più
..alla fine cosa ci si può aspettare da un prodotto medio, se non il
suo completo miglioramento?
Da fonte originale personale: http://www.ciao.it/Coop_yogurt_intero_al_caffe__Opinione_1159855
giovedì 29 aprile 2010
La Coop vista su Facebook link dei gruppi :
...Girovagando sui social-network più in voga, ho trovato molto sul mondo cooperativo andando proprio su Facebook, ho preso un gruppo a caso, niente di voluto, mi sono letto alcuni commenti su vari argomenti e vedo che ci sono cose che di Coop mi sfuggivano..Vediamo un po' insieme un gruppo di facebook a caso, invito a cliccare
questo link:
La Coop sei tu da Facebook
Sono rimasto esterefatto e deluso, sia dall'educazione di alcuni utenti che non hanno rispetto per l'idea altrui, fatto di estrema loro debolezza sociale, e di cose che il marchio a fatto sul mercato italiano, facendo passare alla "chetichella"..
Ci sono state cose anche molto gradite che riscrivono in positivo ancora il marchio.
Ma alcune cose non mi sono davvero andate giù... Da visionare..cmq.
Un link interessante è anche questo gruppo su facebook:
La Coop
Ci sono elementi su cui riflettere, stralci di vita sociale, elementi su cosa è, sta
diventando il marchio..e noi consumatori cosa faremo, saremo passivi spettatori
o coscenziosi attivisti del nostro futuro e del nostro borsello..????
questo link:
La Coop sei tu da Facebook
Sono rimasto esterefatto e deluso, sia dall'educazione di alcuni utenti che non hanno rispetto per l'idea altrui, fatto di estrema loro debolezza sociale, e di cose che il marchio a fatto sul mercato italiano, facendo passare alla "chetichella"..
Ci sono state cose anche molto gradite che riscrivono in positivo ancora il marchio.
Ma alcune cose non mi sono davvero andate giù... Da visionare..cmq.
Un link interessante è anche questo gruppo su facebook:
La Coop
Ci sono elementi su cui riflettere, stralci di vita sociale, elementi su cosa è, sta
diventando il marchio..e noi consumatori cosa faremo, saremo passivi spettatori
o coscenziosi attivisti del nostro futuro e del nostro borsello..????
Etichette:
bologna,
Coop,
coop italia,
coop toscana lazio,
firenze,
popolare,
roma,
sei tu,
Unicoop
giovedì 1 aprile 2010
3 Parte ed ultima parte 9/12
...Parte conclusiva dell'intervento
di Mario Cifiello Direttore Generale
Coop Italia. Molto interessante nel
complesso, indispesanbile per chi
s'interessa di marketing, come me.
Molto chiarificatore per gli altri, non
trovate.
Consiglio di vistare il sito d'origine
di questi files, che gentilmente li ha
pubblicati su Youtube, ma che detiene
tutti i diritti su di essi
Quindi tutti su LuciaTV...
Filmati ultimo segmento 9/12:
di Mario Cifiello Direttore Generale
Coop Italia. Molto interessante nel
complesso, indispesanbile per chi
s'interessa di marketing, come me.
Molto chiarificatore per gli altri, non
trovate.
Consiglio di vistare il sito d'origine
di questi files, che gentilmente li ha
pubblicati su Youtube, ma che detiene
tutti i diritti su di essi
Quindi tutti su LuciaTV...
Filmati ultimo segmento 9/12:
Etichette:
cifiello,
consumatore,
Coop,
coop italia,
cooperativo,
economia,
lucia tv,
mario,
mercato,
sistema,
Unicoop,
youtube
2° Parte di Mario Cifiello 5/8
...Seconda parte di questo intervento
interessante di Mario Cifiello da non
perdere sempre un grande ringraziamento
per aver pubblicato questi interventi
al sito Lucia Tv, che invito a visitare:
continua nel prossimo post.....non perdete quest'interessante dissertazione, vi
farete una cultura...
interessante di Mario Cifiello da non
perdere sempre un grande ringraziamento
per aver pubblicato questi interventi
al sito Lucia Tv, che invito a visitare:
continua nel prossimo post.....non perdete quest'interessante dissertazione, vi
farete una cultura...
Etichette:
cifiello,
consumatore,
Coop,
coop italia,
cooperativo,
economia,
lucia tv,
mario,
mercato,
sistema,
Unicoop,
youtube
Mario Cifiello - Direttore Generale Coop Italia 1 -4
Salve amici è tanto che non scrivo su
questo blog eh?..Vi eravate abituati male,
forse..Ma mi sono impegnato nel provare
altri prodotti, facendo la spesa periodica,
nel cercare anche qualche novità dalla
rete interessante sul mondo della Coop,
che magari qualche socio non conosce
o rifusa di conoscere per voglia.
Per l'appunto, su Youtube di quanto
possiamo credere su Coop Italia c'è davvero
poco, la cosa interessante che un piccolo
sito chiamato "LUCIATV/la tua compagna
di studi" ha pubblicato da tempo una decina
di filmati brevi su di una lezione economia
aziendale molto interessante...
Sono oltre una decina di filmati che hanno
come protagonista Mario Cifiello, il Direttore
Generale di Coop Italia.
E' utile ascoltarlo e indispensabili vederli
poichè danno l'idea di cosa vi sia dietro una
semplice spesa settimanale, o un acquisto
di un qualsiasi bene.
L'introduzione è di Giampiero Lugli, professore
di marketing distributivo della facoltà di Economia
di Parma.
Invito i miei lettori a consultare questi files e di
non mancare la visita al sito che ha gentilmente
pubblicato questi files in rete "LUCIATV", appunto.
Buona visione.
Spero di non perdere niente per strada...
1) - Mario Cifiello - Direttore Generale Coop Italia su mercato, consumi e consumatori su quello che è il sistema economia:
questo blog eh?..Vi eravate abituati male,
forse..Ma mi sono impegnato nel provare
altri prodotti, facendo la spesa periodica,
nel cercare anche qualche novità dalla
rete interessante sul mondo della Coop,
che magari qualche socio non conosce
o rifusa di conoscere per voglia.
Per l'appunto, su Youtube di quanto
possiamo credere su Coop Italia c'è davvero
poco, la cosa interessante che un piccolo
sito chiamato "LUCIATV/la tua compagna
di studi" ha pubblicato da tempo una decina
di filmati brevi su di una lezione economia
aziendale molto interessante...
Sono oltre una decina di filmati che hanno
come protagonista Mario Cifiello, il Direttore
Generale di Coop Italia.
E' utile ascoltarlo e indispensabili vederli
poichè danno l'idea di cosa vi sia dietro una
semplice spesa settimanale, o un acquisto
di un qualsiasi bene.
L'introduzione è di Giampiero Lugli, professore
di marketing distributivo della facoltà di Economia
di Parma.
Invito i miei lettori a consultare questi files e di
non mancare la visita al sito che ha gentilmente
pubblicato questi files in rete "LUCIATV", appunto.
Buona visione.
Spero di non perdere niente per strada...
1) - Mario Cifiello - Direttore Generale Coop Italia su mercato, consumi e consumatori su quello che è il sistema economia:
Etichette:
cifiello,
consumatore,
Coop,
coop italia,
cooperativo,
economia,
lucia tv,
mario,
mercato,
sistema,
Unicoop,
youtube
giovedì 11 marzo 2010
Biologico Europeo...o Biologico Cinese
.
Biologico Coop...e Biologico Cinese..
Ho consumato diversi prodotti biologici a marchio Coop, mi sono trovato sempre bene, anche perchè solo sapere che sono tali, quindi non modificati e non del tutto naturali, mi ha tranquillizzato non poco, facendo aumentare la mia stima verso il marchio.
Il biologico sappiamo tutti essere come per definizione (Wikipedia):" l'agricoltura biologica, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall'industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica". Il termine "biologico" è quindi
una "canonizzazione estrema di un discorso ampio, che non voglio fare qui.
Invito invece a visionare, come approfondimento l'enciclopedia multimediale "Wikipedia" a tal riguardo.
In Europa ed in Italia è stata legiferata
già dal lontano 1991, con il decreto
*Reg. (CEE) n° 2092/91, con le successive estensioni e modifiche:
Reg. (CE) n° 1804/99 e Reg. (CE) n° 834/2007.
Insomma, ci sono molti produttori e figure commerciali, che tendono sempre ad "aggirare la norma", costringendo le figure di controllo ad una maggiore supervisione ed a estensioni ed update delle norme vigenti.
In Italia di certificazioni ce ne sono molte, anche in Europa le certificazioni
si sprecano. Ogni stato ha il suo ufficio certificativo per i prodotti coltivati, creati e distribuiti sul territorio, che si rifanno all'etica legislativa biologica e sono tali.
Ci sono enti pubblici e privati, è un vero "mondo a parte quello del biologico".
Ora mi chiedo: "ma in Cina, luogo ad alto tasso d'inquinamento e sfruttamento delle risorse, aumento dell'industrializzazione, dispersione di inquinamento aziendale, con relativi sfruttamenti incontrollati del territorio. Che è stato reso arido creando, per assurdo un importazione di riso dal Siam in ampia scala e continuativa. Di certificazioni proprio non ve ne sono?..."
Domande spontanee sorgono immediate: Come molti "tea biologici" provenienti da questa remota zona, possano essere certificati biologici da un ente di competenza europeo, o italiano?...Se di un prodotto extra-comunitario sappiamo sempre poco, sulla sua filiera?..
Secondo me sarebbe meglio che vi possa essere una verifica a monte del prodotto, un controllo a metà della filiera di distribuzione ed alla fine?...
Si rischia che il costo del prodotto si
innalzi?...Secondo me, proprio no....
Il valore sarebbe commisurato alla qualità finale.
...A proposito riguardo al paese
di Mao Tze Tung e del biologico orientale, è comparsa una notizia in rete,
dove un'azienda italiana biologica si è inserita nel mercato del paese, non so per fare cosa?!...
Importare prodotti di dubbia origine?.. oppure insegnare a copiare.. anche stavolta, la parte bella del senso biologico?..
In questo caso spero che la seconda sia quella probabile. Creare dei prodotti da poter inserire nel mercato asiatico per far capire cosa significhi "biologico legale"... Ma sarà davvero così?...
Su di un autorevole sito di agroalimentare, testualmente leggo e riporto a tal proposito una notizia:
"Biologico: arriva la prima certificazione cinese per un marchio italiano
Roma - Entro la fine del 2009 miele, pasta, passate e sughi di pomodoro e olio extra vergine di oliva a marchio 'Alce nero' entreranno ufficialmente in commercio in Cina. Dopo un lungo lavoro durato quattordici mesi sulle norme protezionistiche della legge cinese, i prodotti Alce Nero hanno ottenuto la certificazione biologica ufficiale secondo i criteri del disciplinare dall'ente CQC Certification Quality Centre, il più autorevole organismo di certificazione in Cina. Leader da trent'anni del biologico "made in Italy", Alce Nero è presente già da dieci nel mercato giapponese e per favorire l'export verso questi mercati emergenti ha avviato negli anni scorsi la joint venture Alce Nero Asia. In Giappone, in particolare, è molto apprezzato per la qualità delle paste, delle polpe e dei sughi di pomodori, delle confetture, dell'olio, dei risi e dei mieli "bio". Ora si prepara quindi ad entrare da protagonista nel mercato cinese qual"
Da fonte: "Agroalimentarenews.com".
Conosciamo bene Alce Nero, mi chiedo
se le aziende entrassero nel mondo cinese, per importare biologico in Europa, non sarebbe pericoloso?..Forse i produttori trasferirebbero dei prodotti non proprio "puri" sul nostro mercato interno?.."
Spero che a tal proposito Coop e le altre figure distributive nazionali pongano questo problema direttamente come elemento di tutela ai loro interessi ed alla nostra salute di soci...
Ci vuole maggiore attenzione e meno "occhi chiusi e contenti"..
Altri link di riferimento:
prodottibiologici.it
Biologico Coop...e Biologico Cinese..
Ho consumato diversi prodotti biologici a marchio Coop, mi sono trovato sempre bene, anche perchè solo sapere che sono tali, quindi non modificati e non del tutto naturali, mi ha tranquillizzato non poco, facendo aumentare la mia stima verso il marchio.
Il biologico sappiamo tutti essere come per definizione (Wikipedia):" l'agricoltura biologica, pur essendo in parte basata su energia ausiliare proveniente dall'industria estrattiva e meccanica, reimpiega la materia principalmente sotto forma organica". Il termine "biologico" è quindi
una "canonizzazione estrema di un discorso ampio, che non voglio fare qui.
Invito invece a visionare, come approfondimento l'enciclopedia multimediale "Wikipedia" a tal riguardo.
In Europa ed in Italia è stata legiferata
già dal lontano 1991, con il decreto
*Reg. (CEE) n° 2092/91, con le successive estensioni e modifiche:
Reg. (CE) n° 1804/99 e Reg. (CE) n° 834/2007.
Insomma, ci sono molti produttori e figure commerciali, che tendono sempre ad "aggirare la norma", costringendo le figure di controllo ad una maggiore supervisione ed a estensioni ed update delle norme vigenti.
In Italia di certificazioni ce ne sono molte, anche in Europa le certificazioni
si sprecano. Ogni stato ha il suo ufficio certificativo per i prodotti coltivati, creati e distribuiti sul territorio, che si rifanno all'etica legislativa biologica e sono tali.
Ci sono enti pubblici e privati, è un vero "mondo a parte quello del biologico".
Ora mi chiedo: "ma in Cina, luogo ad alto tasso d'inquinamento e sfruttamento delle risorse, aumento dell'industrializzazione, dispersione di inquinamento aziendale, con relativi sfruttamenti incontrollati del territorio. Che è stato reso arido creando, per assurdo un importazione di riso dal Siam in ampia scala e continuativa. Di certificazioni proprio non ve ne sono?..."
Domande spontanee sorgono immediate: Come molti "tea biologici" provenienti da questa remota zona, possano essere certificati biologici da un ente di competenza europeo, o italiano?...Se di un prodotto extra-comunitario sappiamo sempre poco, sulla sua filiera?..
Secondo me sarebbe meglio che vi possa essere una verifica a monte del prodotto, un controllo a metà della filiera di distribuzione ed alla fine?...
Si rischia che il costo del prodotto si
innalzi?...Secondo me, proprio no....
Il valore sarebbe commisurato alla qualità finale.
...A proposito riguardo al paese
di Mao Tze Tung e del biologico orientale, è comparsa una notizia in rete,
dove un'azienda italiana biologica si è inserita nel mercato del paese, non so per fare cosa?!...
Importare prodotti di dubbia origine?.. oppure insegnare a copiare.. anche stavolta, la parte bella del senso biologico?..
In questo caso spero che la seconda sia quella probabile. Creare dei prodotti da poter inserire nel mercato asiatico per far capire cosa significhi "biologico legale"... Ma sarà davvero così?...
Su di un autorevole sito di agroalimentare, testualmente leggo e riporto a tal proposito una notizia:
"Biologico: arriva la prima certificazione cinese per un marchio italiano
Roma - Entro la fine del 2009 miele, pasta, passate e sughi di pomodoro e olio extra vergine di oliva a marchio 'Alce nero' entreranno ufficialmente in commercio in Cina. Dopo un lungo lavoro durato quattordici mesi sulle norme protezionistiche della legge cinese, i prodotti Alce Nero hanno ottenuto la certificazione biologica ufficiale secondo i criteri del disciplinare dall'ente CQC Certification Quality Centre, il più autorevole organismo di certificazione in Cina. Leader da trent'anni del biologico "made in Italy", Alce Nero è presente già da dieci nel mercato giapponese e per favorire l'export verso questi mercati emergenti ha avviato negli anni scorsi la joint venture Alce Nero Asia. In Giappone, in particolare, è molto apprezzato per la qualità delle paste, delle polpe e dei sughi di pomodori, delle confetture, dell'olio, dei risi e dei mieli "bio". Ora si prepara quindi ad entrare da protagonista nel mercato cinese qual"
Da fonte: "Agroalimentarenews.com".
Conosciamo bene Alce Nero, mi chiedo
se le aziende entrassero nel mondo cinese, per importare biologico in Europa, non sarebbe pericoloso?..Forse i produttori trasferirebbero dei prodotti non proprio "puri" sul nostro mercato interno?.."
Spero che a tal proposito Coop e le altre figure distributive nazionali pongano questo problema direttamente come elemento di tutela ai loro interessi ed alla nostra salute di soci...
Ci vuole maggiore attenzione e meno "occhi chiusi e contenti"..
Altri link di riferimento:
prodottibiologici.it
Etichette:
biologico,
certificazioni,
cina,
consumi,
Coop,
coop italia,
importazione,
news,
prodotti,
qualità,
Unicoop
giovedì 4 marzo 2010
Coop Fagiolini Cannellini
Fagioli Cannellini Coop
...."I fagioli cannellini Coop sono ottenuti da fagioli secchi,
che vengono reidratati e subito confezionati per mantenere inalterato il gusto. La lavorazione avviene senza l'utilizzo di conservanti".
...Così vengono presentati da Coop in etichetta questi fagioli cannellini.
Sono un prodotto per me indispensabile, perchè si preparano facilmente e sono un nutrimento completo...
Ricordiamo, che i fagioli li mangiano di solito chi non può mangiare altro, in quei film di sopravvissuti o naufraghi, di detenuti e di chi è costretto a non spostarsi..
Un sinonimo perfetto per far capire che i fagioli sono sempre un prodotto a lunga conservazione e facilmente preparabile.
Ma veniamo un po' alla mia opinione, che fa testo come le altre, solo dopo un test diretto del prodotto.
I Fagioli Cannellini Coop sono venduti in barattolo da 400g.,
con apertura facilitata, posta sul lato superiore. Una volta aperta consiglio la completa consumazione, anche se sulla confezione è espresso che possono essere tenuti in frigo per un massimo di 3 giorni.
Io di soliti li scolo, ma il liquido di governo può essere usato a chi piace, io preferisco impoverirli ulteriormente.
Sulla confezione è presente una tabella dei valori nutrizionali a 100g.
Dove si vede la qualità energetica e di contributo di questo ottimo prodotto; infatti il valore energetico è pari a 317kj - kcal 75. I Carboidrati g.11.4. I grassi sono allo 0.4g. le fibre alimentari 7.3g. Sodio è posizionato allo 0.4
Gli ingredienti del barattolo chiaramente sono i fagioli, acqua ed il sale.
L'etichetta si completa in stile marchio Coop, con icone, informazioni di contatto e le varie posizioni di produzione del prodotto.
Come si preparano questi fagioli?...Di solito io scelgo una versione molto piccante. Con un po' di conserva di pomodoro della salvia, e del buon peperoncino biologico della sicilia. Un buon pane toscano e via..mangarli caldi..
Oppure poneteli caldi con del pepe ed olio d'oliva a contorno, oppure raffreddateli e mettete del prezzemolo, assecondateli con delle cipolle e del tonno..Semplice e fantastico..
C'è chi gli piace assieme ad un po' di carne, come uno stinco di maiale di qualità, per esempio.. Molto
rustico e contro la linea....
Sono tanti i consigli..sono tante le alternative...Sta di fatto che questo prodotto a marchio Coop è spesso in promozione e conviene quando è tale farne una grossa scorta...
Un prodotto con una resa media-alta. Da comprare quindi!..
Da fonte originale: http://www.ciao.it/Coop_Fagioli_Cannellini__Opinione_1182072/sortedReverse/0
Etichette:
borlotti,
cannelloni,
cirio,
Coop,
coop italia,
fagioli,
legumi,
Unicoop
lunedì 1 marzo 2010
Vivi Verde Coop - Il nuovo modo di fare biologico
Da qualche mese il biologico a
marchio Coop si veste di nuovo.
Infatti è notizia che per dare
ancor più vigore ai suoi prodotti
biologici, già presenti sul mercato.
Coop ha creato una nuova veste
grafica, un nuovo stile, rinnovando
anche in alcuni casi prodotti, fornitori, tentando di aumentare
la qualità, e la convenienza dei suoi prodotti.
Tutta l'operazione prende il nome di "VIVI VERDE COOP", è ben
identificabile da una foglia verde con marchio sulle confezione
dei prodotti biologici a marchio...
La linea "Vivi Verde Coop" comprende i prodotti da agricoltura biologica, sani e genuini grazie ad un sistema di produzione che rispetta gli animali, l'ambiente, e prodotti non alimentari ecologici realizzati con criteri sostenibili e di compatibilità ambientale....
Quindi non solo prodotti ma anche imballaggi e confezioni. Etichette più curate ed ampiamente informative.
Tutto scopo polivalente di offrire al socio consumatore un "biologico" ancor più attento del passato; di riuscire a sbloccare e sdoganare al grande pubblico anche questo segmento di mercato. Ridurre l'immondizia ed i residui di prodotto al minimo. Non rinunciando alla qualità.
Di seguito ancora dei links illustrativi e di approfondimento con origine esterna a questo blog.
Vivi Verde Coop (by Sole24Ore)
Vivi verde Coop (CCBP s.r.l.)
Vivi verde Coop (e-coop.it)
Vivi verde Coop (buttlapasta)
Vivi verde Coop (nuovoconsumo)
marchio Coop si veste di nuovo.
Infatti è notizia che per dare
ancor più vigore ai suoi prodotti
biologici, già presenti sul mercato.
Coop ha creato una nuova veste
grafica, un nuovo stile, rinnovando
anche in alcuni casi prodotti, fornitori, tentando di aumentare
la qualità, e la convenienza dei suoi prodotti.
Tutta l'operazione prende il nome di "VIVI VERDE COOP", è ben
identificabile da una foglia verde con marchio sulle confezione
dei prodotti biologici a marchio...
La linea "Vivi Verde Coop" comprende i prodotti da agricoltura biologica, sani e genuini grazie ad un sistema di produzione che rispetta gli animali, l'ambiente, e prodotti non alimentari ecologici realizzati con criteri sostenibili e di compatibilità ambientale....
Quindi non solo prodotti ma anche imballaggi e confezioni. Etichette più curate ed ampiamente informative.
Tutto scopo polivalente di offrire al socio consumatore un "biologico" ancor più attento del passato; di riuscire a sbloccare e sdoganare al grande pubblico anche questo segmento di mercato. Ridurre l'immondizia ed i residui di prodotto al minimo. Non rinunciando alla qualità.
Di seguito ancora dei links illustrativi e di approfondimento con origine esterna a questo blog.
Vivi Verde Coop (by Sole24Ore)
Vivi verde Coop (CCBP s.r.l.)
Vivi verde Coop (e-coop.it)
Vivi verde Coop (buttlapasta)
Vivi verde Coop (nuovoconsumo)
Etichette:
adriatica,
biologico,
ccbp,
Coop,
coop italia,
etica,
lazio consumatori,
produttori,
toscana,
Unicoop,
verde,
vivi
sabato 27 febbraio 2010
Il mercato è come un motore...
Il sistema mercato è come un motore, un meccanismo, che neanche le teorie del buon vecchio Keynes, potrà mai fermare?..
..Una domanda di questi tempi che si chiedono
in tanti. Penso però che come tale gli debba dato
respiro, un po' ossigeno periodicamente per raffreddare, per oliarsi, perchè si di "moto perenne
e positivo insito"..
Il commercio è un flusso di figure, che si collegano tra loro tramite la comunicazione ed il passaggio d'informazioni, merceleogie, capitali, plusvalori e profitti, compravendite e soddisfazione in tutti i flussi.
I personaggi che sono coinvolti durante l'apertura domenicale, sembra stupido ma non solo i clienti e venditori....
Se pensiamo all'apertura domenicale come ad un "flusso" in questo caso "festivo",
a me come consumatore semplice mi viene in mente di considerare tutto il tragitto
che fa la merce che acquisto.
Cominciamo dal fornitore che tramite le commesse invia della merce al magazzino Coop più vicino per essere lavorate e smistate ai negozi.
I negozi ricevono la merce dal magazzino, la vendono, assumono personale, riscuotono il prezzo finale con il relativo "ricarico di processo".
Ma di questi tempi il "ricarico di processo" è molto ridotto rispetto agli anni passati.
(questa è un altra storia, però)...
Cosa vediamo da queste poche righe?...Se chiudiamo la domenica un punto vendita, chi starà bene?..
Stanno solo bene chi ha il negozio chiuso, ed i clienti. Ma se si vuol parlare di famiglia,
essa è presente in tutti i livelli del flusso commerciale, come entità astratta e di forte peso, pronta a presentarsi alla prima occasione.
Perciò, chi vive verso "la fonte del flusso", sto parlando dei magazzini, per esempio, quelli che riforniscono i negozi, si troverebbero penalizzati verso il resto del canale, perchè rifornirebbero comunque soloun certo numero di negozi, che devono per turno rimanere aperti, non uniformandosi, giustamente in taluni casi alle necessità dell'onda di flusso ed alle dichiarazioni roboanti di mercato..
Se in ballo vi sono delle "commesse", è chiaro che vi siano dei contratti, dove vi sono
quest'ultimi sono presenti degli obblighi da mantenere e rispettare, al 1000x1000.
Cerchiamo perciò, dove sia possibile salvaguardare tutti, in egual misura e coerentemente...
(foto: fonte originale Logd.it)..Una domanda di questi tempi che si chiedono
in tanti. Penso però che come tale gli debba dato
respiro, un po' ossigeno periodicamente per raffreddare, per oliarsi, perchè si di "moto perenne
e positivo insito"..
Il commercio è un flusso di figure, che si collegano tra loro tramite la comunicazione ed il passaggio d'informazioni, merceleogie, capitali, plusvalori e profitti, compravendite e soddisfazione in tutti i flussi.
I personaggi che sono coinvolti durante l'apertura domenicale, sembra stupido ma non solo i clienti e venditori....
Se pensiamo all'apertura domenicale come ad un "flusso" in questo caso "festivo",
a me come consumatore semplice mi viene in mente di considerare tutto il tragitto
che fa la merce che acquisto.
Cominciamo dal fornitore che tramite le commesse invia della merce al magazzino Coop più vicino per essere lavorate e smistate ai negozi.
I negozi ricevono la merce dal magazzino, la vendono, assumono personale, riscuotono il prezzo finale con il relativo "ricarico di processo".
Ma di questi tempi il "ricarico di processo" è molto ridotto rispetto agli anni passati.
(questa è un altra storia, però)...
Cosa vediamo da queste poche righe?...Se chiudiamo la domenica un punto vendita, chi starà bene?..
Stanno solo bene chi ha il negozio chiuso, ed i clienti. Ma se si vuol parlare di famiglia,
essa è presente in tutti i livelli del flusso commerciale, come entità astratta e di forte peso, pronta a presentarsi alla prima occasione.
Perciò, chi vive verso "la fonte del flusso", sto parlando dei magazzini, per esempio, quelli che riforniscono i negozi, si troverebbero penalizzati verso il resto del canale, perchè rifornirebbero comunque soloun certo numero di negozi, che devono per turno rimanere aperti, non uniformandosi, giustamente in taluni casi alle necessità dell'onda di flusso ed alle dichiarazioni roboanti di mercato..
Se in ballo vi sono delle "commesse", è chiaro che vi siano dei contratti, dove vi sono
quest'ultimi sono presenti degli obblighi da mantenere e rispettare, al 1000x1000.
Cerchiamo perciò, dove sia possibile salvaguardare tutti, in egual misura e coerentemente...
Etichette:
apertura,
chain,
Coop,
coop italia,
distribuzione,
domenicale,
famiglie,
lavoro,
magazzini,
risparmio,
supply,
tutela,
Unicoop
Unicoop dice no alla Domenica Selvaggia?
Aperture domenicali!
Molte volte non riesco a fare la spesa durante la settimana, e spesso vado a farla il sabato o la domenica, se mi capita anche i giorni festivi.
Certo che, in una giornata magari noiosa ed anonima, fare un po' di shopping rallegra.Ma non si può impostare la vita sullo shopping. Da buon consumatore, in questo momento "ho tirato i remi in barca", come si dice è il momento di risparmiare, perchè sembra che si vada sempre peggio verso un oblio, senza sbocco.
Non voglio essere pessimista, sono realista e non poco. Per recuperare nella "decadenza" di mercato attuale, si dovrebbe ristrutturare tutto il sistema, aggiornandolo, proprio ora è il momento. Smettere di comprare, bloccare il flusso per un periodo e riorganizzarlo. Ma è ai miei occhi impossibile.
Per ora si stanno selezionando le figure che lo fanno vivere, ci sono chiusure di aziende, di marchi, e rafforzamenti. L'aumento di disoccupazione, dovrebbe essere intesa non come termine di produzione, ma riqualificazione e riconversione.
Piano piano, forse, anche i processi di guadagno, produzione, valore muteranno in altre forme.
Mi accorgo, che avere sempre aperto un negozio è molto comodo per il mio portafoglio, che si può alleggerire senza problemi. Ma è deleterio per la mia famiglia. Perchè non solo non riesco a parteciparvi
come vorrei, ma anche pian pian la sto indebolendo, spendendo..La mia famiglia "sta perdendo valore"?..
Risparmiare è il momento. Si deve mettere "i remi in barca", non spendere se non è necessario.
fino a che "chi vuol mangiare ancora senza mai fermarsi", placherà la sua fame, distruttiva.. smettendo di danneggiare il sistema...
Mi piacerebbe che i negozi fossero aperti solo durante le feste natalizie,
per esempio; forse perchè è entrato nel mio DNA.
Magari che fossero un po' più aperti durante la settimana, in modo che possa uscire da lavoro e fare la mia spesa quotidiana, senza problemi. Forse spenderei anche qualcosa in più...Chissà??...
Francamente avere tutte le domeniche il negozio, o il supermercato vicino aperto non m'interessa proprio molto.
Mi piacerebbe dedicare più tempo a me, alla mia famiglia, alla mia salute, al mio benessere.
Questo penso come consumatore, forse sbaglio..Non so!..
Per me i negozi per lo più devono stare chiusi, è un inutile dispendio di energia tenerli aperti..
Dispendio di energia, perchè le strutture non sono tutte nuove,l'energia non pulita, si produce CO2, si produce inquinamento attorno al punto vendita.
Forse è solo un desiderio che rimarrà inascoltato, chissà. Forse no, perchè a tal proposito ho letto su varie testate giornalistiche che il Presidente Turiddu Campaini si è schierato con la "sua" Unicoop Firenze su posizioni simili a quelle appena descritte. Tale no è comparsa su vari siti che riporto qui a seguito, per correttezza:
Fonte Orginale Geonews.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Fonte Originale Coopfirenze.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Fonte Originale Robbino.blogspot.com (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Molte volte non riesco a fare la spesa durante la settimana, e spesso vado a farla il sabato o la domenica, se mi capita anche i giorni festivi.
Certo che, in una giornata magari noiosa ed anonima, fare un po' di shopping rallegra.Ma non si può impostare la vita sullo shopping. Da buon consumatore, in questo momento "ho tirato i remi in barca", come si dice è il momento di risparmiare, perchè sembra che si vada sempre peggio verso un oblio, senza sbocco.
Non voglio essere pessimista, sono realista e non poco. Per recuperare nella "decadenza" di mercato attuale, si dovrebbe ristrutturare tutto il sistema, aggiornandolo, proprio ora è il momento. Smettere di comprare, bloccare il flusso per un periodo e riorganizzarlo. Ma è ai miei occhi impossibile.
Per ora si stanno selezionando le figure che lo fanno vivere, ci sono chiusure di aziende, di marchi, e rafforzamenti. L'aumento di disoccupazione, dovrebbe essere intesa non come termine di produzione, ma riqualificazione e riconversione.
Piano piano, forse, anche i processi di guadagno, produzione, valore muteranno in altre forme.
Mi accorgo, che avere sempre aperto un negozio è molto comodo per il mio portafoglio, che si può alleggerire senza problemi. Ma è deleterio per la mia famiglia. Perchè non solo non riesco a parteciparvi
come vorrei, ma anche pian pian la sto indebolendo, spendendo..La mia famiglia "sta perdendo valore"?..
Risparmiare è il momento. Si deve mettere "i remi in barca", non spendere se non è necessario.
fino a che "chi vuol mangiare ancora senza mai fermarsi", placherà la sua fame, distruttiva.. smettendo di danneggiare il sistema...
Mi piacerebbe che i negozi fossero aperti solo durante le feste natalizie,
per esempio; forse perchè è entrato nel mio DNA.
Magari che fossero un po' più aperti durante la settimana, in modo che possa uscire da lavoro e fare la mia spesa quotidiana, senza problemi. Forse spenderei anche qualcosa in più...Chissà??...
Francamente avere tutte le domeniche il negozio, o il supermercato vicino aperto non m'interessa proprio molto.
Mi piacerebbe dedicare più tempo a me, alla mia famiglia, alla mia salute, al mio benessere.
Questo penso come consumatore, forse sbaglio..Non so!..
Per me i negozi per lo più devono stare chiusi, è un inutile dispendio di energia tenerli aperti..
Dispendio di energia, perchè le strutture non sono tutte nuove,l'energia non pulita, si produce CO2, si produce inquinamento attorno al punto vendita.
Forse è solo un desiderio che rimarrà inascoltato, chissà. Forse no, perchè a tal proposito ho letto su varie testate giornalistiche che il Presidente Turiddu Campaini si è schierato con la "sua" Unicoop Firenze su posizioni simili a quelle appena descritte. Tale no è comparsa su vari siti che riporto qui a seguito, per correttezza:
Fonte Orginale Geonews.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Fonte Originale Coopfirenze.it (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Fonte Originale Robbino.blogspot.com (a proposito di Unicoop e le domeniche)
Etichette:
adriatica,
apertura,
campaini,
Coop,
coop italia,
domenicale,
domeniche,
ipermercati,
selvagge,
serrata,
supermercati,
Unicoop
giovedì 25 febbraio 2010
Prestito Sociale Coop (Panoramica)
...Molto spesso si sente parlare di "soldi alla coop", eppure se guardiamo bene
è solo un supermercato?!...
Questa è un affermazione comune, ma niente è di sbagliato e confuso, come il
senso di questa frase...
La Coop offre la possibilità di partecipare ai suoi clienti più fedeli, tramite il relativo
tesseramento di socio, al prestito sociale di cooperativa.
Ma cos'è questo "prestito sociale di cooperativa"?...Questo è effettuato esclusivamente per il conseguimento dell'oggetto sociale e non costituisce una forma di raccolta di risparmio.
Ogni socio-cliente può investire la quantità di soldi che vuole e relativamente
a quanto versato può riscuotere degli interesse d'utile a fine anno, al netto della tassazione.
Molti punti vendita di Coop hanno un all'ingresso un box informazioni ed un angolo per il prestito sociale, qui si può chiedere informazioni relative a questa iniziativa, gestire il conto del prestito, segnalare eventuali anomalie ed imprecisioni direttamente al dipendente adetto alla cassa. Tutte le operazioni sono gratuite.
Cosa c'è di conveniente?..Il bello è che l'utile annuale è già tassato al momento del conseguimento,il conto non ha spese di gestione, apertura o chiusura. Si può estinguere tutto in pochi giorni, previo preavviso al punto vendita di richiesta. Non è dichiarabile in nessuna dichiarazione dei redditi perchè è già stato tassato.
Chi lo può richiedere?...Di solito tutti i maggiorenni, di ogni scaglione sociale e senza nessuna distinzione di razza, sesso o religione; è importante però che il socio che apre sia un cittadino residente nella Repubblica Italiana.
Come si presenta il conto?..Fisicamente è un libretto al portatore di colore verde, con grafica Coop sull'esterno, all'interno un elenco di operazioni e relativi spazi offrono la panoramica di stato del conto, con data, accredito o addebito, calcolo interessi e importi sulla destra. Sono di solito molte paginette. Una volta completato si può richiedere gratuitamente una copia nuova, è consigliabile conservare i vecchi per verificare le operazioni.
Come si preleva o si versa?..Bisogna presentarci direttamente allo sportello, con contanti o assegni normali, i non trasferibili non sono accetti. L'addetto vi farà firmare una ricevuta di accredito o di prelievo completa di giorno e dati e firma del richiedente. Non ci sono ancora accrediti o addebiti online, come per la postpay per
intenderci..E' opzionale la funziona di delega a terzi.
Vincoli particolari?.... Oltre quelli suddetti, è obbligatorio essere soci di cooperativa, aver sottoscritto ed accettato il contratto e versato la propria quota associativa. I prelievi ed i versamenti sono obbligatori solo previa presentazione di un documento di riconoscimento valido.
Tassi? ...I tassi sono fluttuanti seguono il costo del denaro e da circa 20anni hanno un andamento lento, ma progressivo verso lo zero, cosa molto comune in tutte le forme d'investimento nazionali del momento.
Convenienza dell'investimento?..Solidità del marchio Coop negli anni, gestibilità del credito senza limitazioni oggettive, tassazione differenziata dell'ammontare somma credito.
Perchè investire?...Ancora è un investimento che non rientra nell'ambito bancario, presumibilmente è meno limitante di altri più rinomati e meno politicamente indirizzati...
Rischi?..Il prestito sociale non è esente da rischi, va quindi seguito e ben letto tutta la parte la contrattuale del prodotto finanziario che si sottoscrive.
Di seguito allego links informativi e di approfondimento di altri siti e blog di rilievo, che si sono interessati all'argomento che ho trattato in questo post:
Prestito Sociale Coop Unicoop
Rischi del prestito sociale
Utilizzare il prestito sociale
Movimento dei tassi del prestito nel tempo
Informazioni dal sito E-coop.it
Prestito sociale Coop (finanzairresponsabile)
Prestito sociale Coop (balfabio)
Prestito sociale Coop
Tutti i tassi italiani di cooperativa (balfabio)
Prestito Sociale Coop (Ciao.it community di consumatori)
Fonte Originale: http://www.ciao.it/Prestito_Sociale_Coop__Opinione_1183846/sortedReverse/0
è solo un supermercato?!...
Questa è un affermazione comune, ma niente è di sbagliato e confuso, come il
senso di questa frase...
La Coop offre la possibilità di partecipare ai suoi clienti più fedeli, tramite il relativo
tesseramento di socio, al prestito sociale di cooperativa.
Ma cos'è questo "prestito sociale di cooperativa"?...Questo è effettuato esclusivamente per il conseguimento dell'oggetto sociale e non costituisce una forma di raccolta di risparmio.
Ogni socio-cliente può investire la quantità di soldi che vuole e relativamente
a quanto versato può riscuotere degli interesse d'utile a fine anno, al netto della tassazione.
Molti punti vendita di Coop hanno un all'ingresso un box informazioni ed un angolo per il prestito sociale, qui si può chiedere informazioni relative a questa iniziativa, gestire il conto del prestito, segnalare eventuali anomalie ed imprecisioni direttamente al dipendente adetto alla cassa. Tutte le operazioni sono gratuite.
Cosa c'è di conveniente?..Il bello è che l'utile annuale è già tassato al momento del conseguimento,il conto non ha spese di gestione, apertura o chiusura. Si può estinguere tutto in pochi giorni, previo preavviso al punto vendita di richiesta. Non è dichiarabile in nessuna dichiarazione dei redditi perchè è già stato tassato.
Chi lo può richiedere?...Di solito tutti i maggiorenni, di ogni scaglione sociale e senza nessuna distinzione di razza, sesso o religione; è importante però che il socio che apre sia un cittadino residente nella Repubblica Italiana.
Come si presenta il conto?..Fisicamente è un libretto al portatore di colore verde, con grafica Coop sull'esterno, all'interno un elenco di operazioni e relativi spazi offrono la panoramica di stato del conto, con data, accredito o addebito, calcolo interessi e importi sulla destra. Sono di solito molte paginette. Una volta completato si può richiedere gratuitamente una copia nuova, è consigliabile conservare i vecchi per verificare le operazioni.
Come si preleva o si versa?..Bisogna presentarci direttamente allo sportello, con contanti o assegni normali, i non trasferibili non sono accetti. L'addetto vi farà firmare una ricevuta di accredito o di prelievo completa di giorno e dati e firma del richiedente. Non ci sono ancora accrediti o addebiti online, come per la postpay per
intenderci..E' opzionale la funziona di delega a terzi.
Vincoli particolari?.... Oltre quelli suddetti, è obbligatorio essere soci di cooperativa, aver sottoscritto ed accettato il contratto e versato la propria quota associativa. I prelievi ed i versamenti sono obbligatori solo previa presentazione di un documento di riconoscimento valido.
Tassi? ...I tassi sono fluttuanti seguono il costo del denaro e da circa 20anni hanno un andamento lento, ma progressivo verso lo zero, cosa molto comune in tutte le forme d'investimento nazionali del momento.
Convenienza dell'investimento?..Solidità del marchio Coop negli anni, gestibilità del credito senza limitazioni oggettive, tassazione differenziata dell'ammontare somma credito.
Perchè investire?...Ancora è un investimento che non rientra nell'ambito bancario, presumibilmente è meno limitante di altri più rinomati e meno politicamente indirizzati...
Rischi?..Il prestito sociale non è esente da rischi, va quindi seguito e ben letto tutta la parte la contrattuale del prodotto finanziario che si sottoscrive.
Di seguito allego links informativi e di approfondimento di altri siti e blog di rilievo, che si sono interessati all'argomento che ho trattato in questo post:
Prestito Sociale Coop Unicoop
Rischi del prestito sociale
Utilizzare il prestito sociale
Movimento dei tassi del prestito nel tempo
Informazioni dal sito E-coop.it
Prestito sociale Coop (finanzairresponsabile)
Prestito sociale Coop (balfabio)
Prestito sociale Coop
Tutti i tassi italiani di cooperativa (balfabio)
Prestito Sociale Coop (Ciao.it community di consumatori)
Fonte Originale: http://www.ciao.it/Prestito_Sociale_Coop__Opinione_1183846/sortedReverse/0
Etichette:
consumatore,
Coop,
coop italia,
libretto,
portatore,
prestito,
risparmio,
sociale,
socio,
soldi,
Unicoop
domenica 21 febbraio 2010
Se ci fosse solidarietà interna?..Sarebbe razzismo?
Dal "volontoriato" esterno a quello interno, la via può essere breve, ed utilissima per sbloccare un canale agonizzante come è il canale italiano al momento...Di che sto parlando?...
...Mi chiedevo dove andasse tutta la merce alimentare invenduta posta nei punti vendita e speravo che non andasse sprecata..
Quella del "BUON FINE da spreco a risorsa" è stata secondo me una buonissima idea, una lodevole iniziativa sotto vari aspetti :dal punto di vista sia etico, tecnico-commerciale, creativo.
Dare a chi meno ed è meno fortunato, qualcosa è importante...
Ora mi chiedo, ma per smaltire le giacenze nei punti vendita e nei magazzini, la merce non potrebbe essere venduta a prezzi inferiori, più convenienti, proprio ai dipendenti che vi lavorano?..
Questo sarebbe un bel modo per sostenere l'economia non solo esterna, ma anche del punto vendita che l'attua?..
Parlo da socio, sia ben chiaro. Non sarebbe carino che periodicamente, nei punti vendita proprio i dipendenti di cooperativa del circuito Coop Italia, possano acquistare nei punti vendita ad un prezzo più conveniente?.. Per lo stesso negozio e per il dipendente. E' una buona formula per sostenere, giustamente a mio avviso il tenore d'acquisto dei portafogli delle famiglie dei dipendenti, rendendoli meno stressati e più appagati dalla loro occupazione..Inoltre è un modo per far capire a chi lavora in una Coop, che anche se dipendente può partecipare eticamente al senso di appartenenza e mettere in pratica il senso cooperativo, che molto manca in questo mondo arido e personalista. I dipendenti che lavorano in punto vendita potrebbero fare la spesa nel loro punto vendita, risparmiando in inquinanti, tempo e costi, perchè
avvantaggiati. Vivrebbero di più il punto vendita, sarebbero più responsabili e più professionali perchè prima di tutto sarebbero loro i veri consumatori, farebbe anche formazione professionale la cosa, ci avreste mai pensato?...
Si, perchè il dipendente da consumatore, può valutare le due versioni in prima persona.....
Poi, la catena di movimentazione merci del negozio potrebbe essere anche migliore...
Parlo da semplice socio. Non sono molto inserito in queste cose, forse sbaglio anche..Sicuramente ho un punto di vista diverso forse di altre persone.
Secondo me si valorizzerebbbe la busta paga dei dipendenti, che penso non sarà mai tanto competitiva, visto il livello generale del nostro paese in cui verte; con questa iniziativa si movimenterebbe tanta merceleogia ferma, che andrebbe persa e risulterebbe un costo più alto per lo stesso negozio..
Personalmente sono del parere che meglio perdere 20 che perdere 50.
O che si possa acquistare 30 invece che 0 (zero)..
Non so se mi avete capito...Se avessi ragione?...
Non so se attualmente i dipendenti hanno delle tariffe agevolate, ma se già vi fosse in atto sarebbe una buona iniziativa, anche questa lodevole, perchè si noterebbe un interesse ed una valorizzazione delle risorse umane impiegate..
Se invece non lo fosse, speriamo che con il tempo si possa avere anche questo..Noi soci consumatori saremo grati, perchè vedremo sempre prodotti freschi e di qualità sugli scaffali e nei banchi frigo dei nostri punti vendita....
Visto che i negozi sono dei contenitori rigidi e gli spazi sono quelli che sono, spesso e volentieri.
Buon Fine.....Via gli avanzi dagli scaffali...
...Girovagando sul sito internet della Coop, e per televisione in uno speciale su di un canale locale, sono venuto a conoscenza di una buona iniziativa che ha come protagonisti la stessa Coop ed un gruppo di onlus.
Di cosa sto parlando?...
Avete mai pensato dove vanno a finire i prodotti alimentari invenduti?..Io me lo sono chiesto tante volte. Spesso penso che tornano al produttore, che dovrebbe distruggerli, ma sarà mai vero?..Altre volte che diventano solo altri prodotti in una catena alimentare verticale ampia e variegata.. Ora penso che l'iniziativa che Coop sta facendo sia lodevole sotto ogni aspetto: etico, sociale, tecnico-commerciale, economico..
Per maggiori informazioni sulla cosa invito tutti a visionare la pagina del portale E-coop.it inserita qui di seguito e valutare la cosa...Lasciate il vostro contributo naturalmente nei commenti come fate da tempo..Clicca sul link seguente per avere maggiori info sull'iniziativa di Coop Italia
Buon Fine da spreco a risorsa
Di cosa sto parlando?...
Avete mai pensato dove vanno a finire i prodotti alimentari invenduti?..Io me lo sono chiesto tante volte. Spesso penso che tornano al produttore, che dovrebbe distruggerli, ma sarà mai vero?..Altre volte che diventano solo altri prodotti in una catena alimentare verticale ampia e variegata.. Ora penso che l'iniziativa che Coop sta facendo sia lodevole sotto ogni aspetto: etico, sociale, tecnico-commerciale, economico..
Per maggiori informazioni sulla cosa invito tutti a visionare la pagina del portale E-coop.it inserita qui di seguito e valutare la cosa...Lasciate il vostro contributo naturalmente nei commenti come fate da tempo..Clicca sul link seguente per avere maggiori info sull'iniziativa di Coop Italia
Buon Fine da spreco a risorsa
Etichette:
Buon,
commerciale,
Coop,
coop italia,
e-coop,
etica,
fine,
onlus,
ponsacco,
pontedera,
Unicoop,
volontariato
giovedì 18 febbraio 2010
Corn Flakes...Partiamo alla grande al mattino!
Coop Corn Flakes
In questo periodo questo prodotto a marchio Coop è spesso in promozione.
Lo consiglio perchè è davvero buono, sopratutto per il rapporto valore/prezzo,
risulta ottimo e conveniente.
Viene venduto in confezione di cartone in classico stile Coop, in formato da 500g.
ad un prezzo molto basso, grazie anche ai suoi 30% di sconto.
Le informazioni sono ampiamente posizionate sui lati stretti della confezione, su
di un lato è presente l'icone descrittiva dei corn flakes, ed i suggerimenti per l'uso
e la loro relativa conservazione.
Di seguito è presente l'elenco dei valori nutrizionali in frazione legale di 100g.
Valore Energetico_______________________ kj1591 - Kcal 375
Proteine______________________________ 8,0g.
Carboidrati____________________________ 83.2g.
Grassi_______________________________ 1.1g.
Fibre alimentari________________________ 3,3g.
Sodio_______________________________ 0,8g.
Gli ingredienti, seguono a ruota, in una confezione da 500g. è contenuto:
Mais al 91%, zucchero e sale, malto d'orzo. Emulsionanti: mono e digliceridi
degli acidi grassi.
Un ulteriore tabella dei consigli dei nutrizionisti offre un quadro ipotetico sul modo
di preparli e consumarli.
Chi li produce?...Questo prodotto è preparato da H&J Bruggen KG. Una ditta famosa
per altri prodotti simili di buona qualità.
Una volta inseriti nel latte si ammorbidiscono molto, fino a diventare una bella pappetta,
si può aggiungere del miele, sono sempre gradevoli io non posso che consigliarli..
Davvero buoni...
Da fonte originale: http://www.ciao.it/Coop_Corn_Flakes__Opinione_448790
domenica 14 febbraio 2010
Olio di Palma conosciamolo meglio...
Un mio caro amico ha creato un gruppo su facebook
che ci riguarda da vicino, perchè tratta un argomento
scottante....
L'olio di palma e la salute... Davvero un bel gruppo,
pieno di posts interessanti, d'interventi precisi e di
segnalazioni di links di vari utenti da tutto il mondo...
Che bello sarebbe poter farlo crescere, se ti va di
partecipare è solo obbligatorio essere iscritto/a a
Facebook e visitare il link seguente:
http://www.facebook.com/group.php?gid=169413057186&ref=mf
Clicca su iscriviti e vedrai che potrai dire la tua anche
lasciando il tuo contributo per tutti indispensabile...
Io sono anche là, ma perchè te non ci sei ancora?
che ci riguarda da vicino, perchè tratta un argomento
scottante....
L'olio di palma e la salute... Davvero un bel gruppo,
pieno di posts interessanti, d'interventi precisi e di
segnalazioni di links di vari utenti da tutto il mondo...
Che bello sarebbe poter farlo crescere, se ti va di
partecipare è solo obbligatorio essere iscritto/a a
Facebook e visitare il link seguente:
http://www.facebook.com/group.php?gid=169413057186&ref=mf
Clicca su iscriviti e vedrai che potrai dire la tua anche
lasciando il tuo contributo per tutti indispensabile...
Io sono anche là, ma perchè te non ci sei ancora?
Etichette:
alimenti,
butter,
coop italia,
di palma,
facebook,
oil,
olio,
olio d'oliva,
palm,
Unicoop
sabato 13 febbraio 2010
Andiamo alla Coop con un Click?..dubito!
.
Andiamo alla Coop, facciamo due passi e
magari consumiamo dei soldi; poi magari
acquistiamo del superfluo, ma anche del
necessario, perchè no?....
Questa è la visione ormai desueta del
perfetto "consumatore"....
Poi vennero il momento delle "vacche magre",
un personaggio degli anni 90; un manager
indigato negli scandali economici di "mani pulite",
disse: " L'Italia non è più come una volta, più il
tempo passa, più le vacche sono magre e le bocche
saranno molte di più da sfamare".. Profetico ed
emblematico, perchè morì dopo poco in circostanze
poco chiare...
Il tipo si chiamava Raul Gardini...Lo ricordate?..
Mr.Fondiaria, per intenderci.
Ebbene da quel momento, molte cose sono accadute,
anche il "sistema mercato" subì un allargamento, nuovi
personaggi nella distribuzione, i colossi presenti fecero
un primo gesto di arrancamento, per stare di pari passo
alla concorrenza. Anche i luoghi di acquisto si modificarono,
con le cosidette "vacche grasse", il modello di "Agorà Mercantile"
prese piede e via iniziarono le mode dei Centri Commerciali,
più o meno tali, poi le vendite da offline (le classiche) irruppero
anche nel virtuale e di colpo il consumatore piombò
nel nuovo millennio...
Devo dire che alcune figure della grande distribuzione
si sono inserite molto bene nel settore del commercio di
rete. Un esempio fra tutti è quello di CHL e di MediaWorld,
sopratutto la seconda figlia dell'originale Mediamarkt.
Anche Esselunga porta la spesa a casa...Insomma
ogni figura del commercio distributivo fa qualcosa..
Mi chiedo, ma quando mai la Coop aprirà i canali di
vendita online per i soci ed i clienti, sopratutto per il
non food?...Io ci spero sempre, ma pensate quanto
sarebbe bello andare sul sito www.e-coop.it della
Coop e guardare un catalogo, prenotare online, pagare
con moneta elettronica, farsi accreditare i punti di
fidelizzazione, scegliere se andarlo a ritirare al
punto vendita più vicino a noi, o farselo recapitare
a casa!..Non sarebbe fantastico, e per gli anziani
e le residenze lontane, come sarebbe bello poter
far la spesa da casa ed attendere il furgoncino Coop
che ci porta quello che abbiamo scelto dal catalogo.
Una cosa del genere?...Sarebbe solo un toccasana
per il mercato che s'espanderebbe, si specializzerebbe,
migliorando le vendite (più selettive e specifiche),
Personalmente mi piacerebbe un servizio online di
vendita.
Dove i prodotti che vedo in un potenziale catalogo online
siano offerti da un marchio di cui mi fido, invece che il primo
personaggio che s'improvvisa, penso questa cosa sarebbe
piacevole per tanti.
Non sono proprio delirante, pensateci un attimo....
Si potrebbero ridurre i costi di filiera?..Non cambierebbe
il modo di vita delle famiglie e del sistema soci?..
Si potenzierebbe un canale che ha il solo scopo di traghettare
tutto il mondo del consumo reale nella sua estrema evoluzione,
il cosidetto "consumo necessario efficace".
E' fondamentale non lasciare il sito www.e-coop.it solo una
vetrina informativa e propagandistica, ma di potenziarlo e renderlo
competitivo..
Per molti questa idea potrebbe sembrare pericolosa, magari per chi
ha paura di perdere un posto di lavoro, o di poter avere prezzi più alti.
Secondo me, mia modesta opinione di ex-studente del settore, potrebbe
ampliare le figure dell'occupazione, favorendo la valorizzazione delle
maestranze già operative ed ampliarle a nuovi..
Peccato però che in Italia vige il vecchio ed arcaico adagio, del sistema
lento come un pachiderma che non assorbe le innovazioni e non sollecita
la vera meritocrazie e la creatività..
Qui si torna al fatto dell'etica dei consumi..
Che ne direste di un negozio medio-piccolo come quello
raffigurato in foto, con una zona per l'online, un piccolo angolo
dove un addetto a richiesta gestisce le consegne a mano dei
prodotti arrivati ai soci richiedenti?...Futuro?
Spero proprio di no...
Naturalmente questi sono pensieri personali, che non
vogliono sostituirsi a nessuno, neanche a coloro che
non avendo la creatività, non vedono il mondo con il
suo vero colore e la sua reale dimensione.
Non so se questo post, sarà letto ed apprezzato.
Se sarà copiata l'idea inserita e fatta tesoro da coloro
che magari sono già inseriti negli ingranaggi.
Spero almeno di non passare inosservato e di passare
da quel personaggio che mi ritengo di essere, un semplice
e preoccupato "socio consumatore"...
Ai posteri l'ardua sentenza....??
Andiamo alla Coop, facciamo due passi e
magari consumiamo dei soldi; poi magari
acquistiamo del superfluo, ma anche del
necessario, perchè no?....
Questa è la visione ormai desueta del
perfetto "consumatore"....
Poi vennero il momento delle "vacche magre",
un personaggio degli anni 90; un manager
indigato negli scandali economici di "mani pulite",
disse: " L'Italia non è più come una volta, più il
tempo passa, più le vacche sono magre e le bocche
saranno molte di più da sfamare".. Profetico ed
emblematico, perchè morì dopo poco in circostanze
poco chiare...
Il tipo si chiamava Raul Gardini...Lo ricordate?..
Mr.Fondiaria, per intenderci.
Ebbene da quel momento, molte cose sono accadute,
anche il "sistema mercato" subì un allargamento, nuovi
personaggi nella distribuzione, i colossi presenti fecero
un primo gesto di arrancamento, per stare di pari passo
alla concorrenza. Anche i luoghi di acquisto si modificarono,
con le cosidette "vacche grasse", il modello di "Agorà Mercantile"
prese piede e via iniziarono le mode dei Centri Commerciali,
più o meno tali, poi le vendite da offline (le classiche) irruppero
anche nel virtuale e di colpo il consumatore piombò
nel nuovo millennio...
Devo dire che alcune figure della grande distribuzione
si sono inserite molto bene nel settore del commercio di
rete. Un esempio fra tutti è quello di CHL e di MediaWorld,
sopratutto la seconda figlia dell'originale Mediamarkt.
Anche Esselunga porta la spesa a casa...Insomma
ogni figura del commercio distributivo fa qualcosa..
Mi chiedo, ma quando mai la Coop aprirà i canali di
vendita online per i soci ed i clienti, sopratutto per il
non food?...Io ci spero sempre, ma pensate quanto
sarebbe bello andare sul sito www.e-coop.it della
Coop e guardare un catalogo, prenotare online, pagare
con moneta elettronica, farsi accreditare i punti di
fidelizzazione, scegliere se andarlo a ritirare al
punto vendita più vicino a noi, o farselo recapitare
a casa!..Non sarebbe fantastico, e per gli anziani
e le residenze lontane, come sarebbe bello poter
far la spesa da casa ed attendere il furgoncino Coop
che ci porta quello che abbiamo scelto dal catalogo.
Una cosa del genere?...Sarebbe solo un toccasana
per il mercato che s'espanderebbe, si specializzerebbe,
migliorando le vendite (più selettive e specifiche),
Personalmente mi piacerebbe un servizio online di
vendita.
Dove i prodotti che vedo in un potenziale catalogo online
siano offerti da un marchio di cui mi fido, invece che il primo
personaggio che s'improvvisa, penso questa cosa sarebbe
piacevole per tanti.
Non sono proprio delirante, pensateci un attimo....
Si potrebbero ridurre i costi di filiera?..Non cambierebbe
il modo di vita delle famiglie e del sistema soci?..
Si potenzierebbe un canale che ha il solo scopo di traghettare
tutto il mondo del consumo reale nella sua estrema evoluzione,
il cosidetto "consumo necessario efficace".
E' fondamentale non lasciare il sito www.e-coop.it solo una
vetrina informativa e propagandistica, ma di potenziarlo e renderlo
competitivo..
Per molti questa idea potrebbe sembrare pericolosa, magari per chi
ha paura di perdere un posto di lavoro, o di poter avere prezzi più alti.
Secondo me, mia modesta opinione di ex-studente del settore, potrebbe
ampliare le figure dell'occupazione, favorendo la valorizzazione delle
maestranze già operative ed ampliarle a nuovi..
Peccato però che in Italia vige il vecchio ed arcaico adagio, del sistema
lento come un pachiderma che non assorbe le innovazioni e non sollecita
la vera meritocrazie e la creatività..
Qui si torna al fatto dell'etica dei consumi..
Che ne direste di un negozio medio-piccolo come quello
raffigurato in foto, con una zona per l'online, un piccolo angolo
dove un addetto a richiesta gestisce le consegne a mano dei
prodotti arrivati ai soci richiedenti?...Futuro?
Spero proprio di no...
Naturalmente questi sono pensieri personali, che non
vogliono sostituirsi a nessuno, neanche a coloro che
non avendo la creatività, non vedono il mondo con il
suo vero colore e la sua reale dimensione.
Non so se questo post, sarà letto ed apprezzato.
Se sarà copiata l'idea inserita e fatta tesoro da coloro
che magari sono già inseriti negli ingranaggi.
Spero almeno di non passare inosservato e di passare
da quel personaggio che mi ritengo di essere, un semplice
e preoccupato "socio consumatore"...
Ai posteri l'ardua sentenza....??
Etichette:
adriatica,
Coop,
Cooperazione,
Italia,
socio,
Toscana Lazio,
Unicoop
Non siamo solo portatori del borsellino!
Si dice ci sia una crisi economica nel mondo!...
In verità chi sta da sempre male è sempre al palo,
mentre chi mangiava prima troppo, vorrebbe solo
mangiare di più, adesso...
Questo è il vero senso della crisi attuale. Si nota
benissimo che è impostata "ad hoc" da un sistema
economico mondiale, che vede i suoi profitti calare
e che si vede attaccato ai fianchi da una crescita
sconsiderata di una concorrenza anche sleale ed
improvvisa, da parti di figure oscure od inedite.
Quello che si nota come consumatori è che la
"qualità" è molto calata generalmente in tutto quello
che è commercializzato. Si tende di più a "macinare"
non guardando più alla qualità. Obbiettivo finale è
sempre il profitto?..Possibile?..
Anche nel mondo cooperativo noto che il senso del
profitto è entrato prepotentemente, anche se fin ad
ora questo era l'anima del commercio, in taluni
personaggi del mercato ecoomico, non era evidenziato
e reso pubblico, ma sommessamente coperto dai
valori personali finalizzati alla collettività, al risultato
del bene comune.
Come si fa a perdere il senso di Cooperativa?..Se io
fermassi i clienti di un punto vendita Coop non saprebbero
nessuno che cosa significhi essere "socio"!...
Ancor di più se lo chiedessi a chi lavora in una cooperativa
non saprebbe rispondermi cosa voglia significare essere
socio di cooperativa.
Noto un atomizzazione delle città, della società, delle idee.
L'uomo sembra perdersi dietro a sirene che non lo porteranno
a nulla, se non all'indebolimento sociale, psicologico e fisico.
Il perdersi di coesione, di valori non può portare che verso
alla sconfitta.
In soldoni, perchè non voglio fare nessuna predica, essere
parte attiva o passiva in una cooperativa è secondo me
raggiungere un obbiettivo finale insieme, collaborando
"insieme" per raggiungere l'obbiettivo sperato.
Io voglio trovare solo i prezzi bassi alla coop, o stare bene
con la salute mangiando i prodotti a marchio Coop?..Voglio
essere etico, solidale, paritetico con il mondo dei consumi
e me ne sbatto e non ho rispetto neanche per me?...
Chi ha peccato scagli la prima pietra...Diceva qualcuno..
Ma questo è solo l'apparenza, il vile aspetto dottrinale del
termine, ormai diventato desueto per il nuovo Millennio con
una crisi economica, dove il senso di qualità del prodotto finito
cala inequivocabilmente in un appiattimento dell'offerta e di scarsa
innovazione psico-tecnica nell'offerta. Mi annoia...
Mi annoia trovare in un negozio 10 prodotti tutti uguali ma
con un marchio diverso, mi appassiona trovare 10 prodotti
diversi sicuri per la mia famiglia e la mia salute..
Tutti tendono a far per così dire "cassa", tendono a portare soldi
al proprio borsello, magari sottraendolo anche a chi di quei pochi
soldi vive. Perchè, ahimè!..E' il sistema che impone questo
uroboro sociale..
Qui si può riprendere il discorso dei ricarichi sui beni finiti,
sulla concorrenza, sull'offerta, sulla qualità ed altro...Ma quello
che che certo non si può riprendere è la nostra coscenza, il
rispetto. Per fortuna non è solo la cooperazione, ma è tutto il
mondo, se vogliamo essere un po' egoisti nel pensiero...
Dove è il senso della cooperazione, è diventata solo un'arma
di propaganda?..Non è mai esistita?..Non associamo il termine
solo ad un aspetto ristretto politico e di fazione, che qui non
c'entra. Cooperazione è stringersi tutti attorno ad un sogno,
che per molti, che non ci credono, non potrà mai che essere
una "realtà mai sogno"..
La cooperazione deve ritornare come etica di fondo nella filiera
del consumo,nei momenti peggiori si deve acuire, come si dice:
"bisogna serrare i ranghi!!"...Quello che sento alla cassa quando
vado a fare la spesa è un grande "individualismo" che rende solo
deboli davanti all'avversità della vita.
Ho visto negli anni che i nomi di alcuni supermercati sono rimasti
invariati, altri hanno mutato spesso il loro marchio. Sintomo della
fluttuazione del mercato, e della debolezza aziendale, direbbero
alcuni...Sbagliato...Una cosa più sbagliata a mio avviso non si
poteva dire.. "Manca l'amore per il proprio settore, il rispetto
per il proprio posto di lavoro, il ringraziamento da parte dei datori
di lavoro ed il rispetto delle loro proprietà"..
Essere una cooperativa, attenzione non vuol dire essere di sinistra
o bianchi, o neri; o solo questo....
Ma vuol significare un pieno rispetto per tutti gli elementi di una filiera,
e per i portatori di portafoglio.
Come consumatore finale mi piacerebbe essere rispettato di più, e mi
piacerebbe vedere che gli altri consumatori finali rispettassero magari
ciò che usano, partecipando di più cosa stanno facendo..
"Perchè non siamo solo i portatori del "borsellino". Siamo essere umani,
Siamo proprio come voi...
In verità chi sta da sempre male è sempre al palo,
mentre chi mangiava prima troppo, vorrebbe solo
mangiare di più, adesso...
Questo è il vero senso della crisi attuale. Si nota
benissimo che è impostata "ad hoc" da un sistema
economico mondiale, che vede i suoi profitti calare
e che si vede attaccato ai fianchi da una crescita
sconsiderata di una concorrenza anche sleale ed
improvvisa, da parti di figure oscure od inedite.
Quello che si nota come consumatori è che la
"qualità" è molto calata generalmente in tutto quello
che è commercializzato. Si tende di più a "macinare"
non guardando più alla qualità. Obbiettivo finale è
sempre il profitto?..Possibile?..
Anche nel mondo cooperativo noto che il senso del
profitto è entrato prepotentemente, anche se fin ad
ora questo era l'anima del commercio, in taluni
personaggi del mercato ecoomico, non era evidenziato
e reso pubblico, ma sommessamente coperto dai
valori personali finalizzati alla collettività, al risultato
del bene comune.
Come si fa a perdere il senso di Cooperativa?..Se io
fermassi i clienti di un punto vendita Coop non saprebbero
nessuno che cosa significhi essere "socio"!...
Ancor di più se lo chiedessi a chi lavora in una cooperativa
non saprebbe rispondermi cosa voglia significare essere
socio di cooperativa.
Noto un atomizzazione delle città, della società, delle idee.
L'uomo sembra perdersi dietro a sirene che non lo porteranno
a nulla, se non all'indebolimento sociale, psicologico e fisico.
Il perdersi di coesione, di valori non può portare che verso
alla sconfitta.
In soldoni, perchè non voglio fare nessuna predica, essere
parte attiva o passiva in una cooperativa è secondo me
raggiungere un obbiettivo finale insieme, collaborando
"insieme" per raggiungere l'obbiettivo sperato.
Io voglio trovare solo i prezzi bassi alla coop, o stare bene
con la salute mangiando i prodotti a marchio Coop?..Voglio
essere etico, solidale, paritetico con il mondo dei consumi
e me ne sbatto e non ho rispetto neanche per me?...
Chi ha peccato scagli la prima pietra...Diceva qualcuno..
Ma questo è solo l'apparenza, il vile aspetto dottrinale del
termine, ormai diventato desueto per il nuovo Millennio con
una crisi economica, dove il senso di qualità del prodotto finito
cala inequivocabilmente in un appiattimento dell'offerta e di scarsa
innovazione psico-tecnica nell'offerta. Mi annoia...
Mi annoia trovare in un negozio 10 prodotti tutti uguali ma
con un marchio diverso, mi appassiona trovare 10 prodotti
diversi sicuri per la mia famiglia e la mia salute..
Tutti tendono a far per così dire "cassa", tendono a portare soldi
al proprio borsello, magari sottraendolo anche a chi di quei pochi
soldi vive. Perchè, ahimè!..E' il sistema che impone questo
uroboro sociale..
Qui si può riprendere il discorso dei ricarichi sui beni finiti,
sulla concorrenza, sull'offerta, sulla qualità ed altro...Ma quello
che che certo non si può riprendere è la nostra coscenza, il
rispetto. Per fortuna non è solo la cooperazione, ma è tutto il
mondo, se vogliamo essere un po' egoisti nel pensiero...
Dove è il senso della cooperazione, è diventata solo un'arma
di propaganda?..Non è mai esistita?..Non associamo il termine
solo ad un aspetto ristretto politico e di fazione, che qui non
c'entra. Cooperazione è stringersi tutti attorno ad un sogno,
che per molti, che non ci credono, non potrà mai che essere
una "realtà mai sogno"..
La cooperazione deve ritornare come etica di fondo nella filiera
del consumo,nei momenti peggiori si deve acuire, come si dice:
"bisogna serrare i ranghi!!"...Quello che sento alla cassa quando
vado a fare la spesa è un grande "individualismo" che rende solo
deboli davanti all'avversità della vita.
Ho visto negli anni che i nomi di alcuni supermercati sono rimasti
invariati, altri hanno mutato spesso il loro marchio. Sintomo della
fluttuazione del mercato, e della debolezza aziendale, direbbero
alcuni...Sbagliato...Una cosa più sbagliata a mio avviso non si
poteva dire.. "Manca l'amore per il proprio settore, il rispetto
per il proprio posto di lavoro, il ringraziamento da parte dei datori
di lavoro ed il rispetto delle loro proprietà"..
Essere una cooperativa, attenzione non vuol dire essere di sinistra
o bianchi, o neri; o solo questo....
Ma vuol significare un pieno rispetto per tutti gli elementi di una filiera,
e per i portatori di portafoglio.
Come consumatore finale mi piacerebbe essere rispettato di più, e mi
piacerebbe vedere che gli altri consumatori finali rispettassero magari
ciò che usano, partecipando di più cosa stanno facendo..
"Perchè non siamo solo i portatori del "borsellino". Siamo essere umani,
Siamo proprio come voi...
Etichette:
consumatori,
Coop,
cooperativa,
crisi,
distribuzione,
econimica,
GDO,
grande,
Italia,
riflessioni,
Unicoop
Non creiamo ulteriore immondizia nelle nostre città!
Nella città in cui vivo, Firenze. C'è ancora qualcosa
che non va!...
Non va per il degrado generale in cui verte la metropoli,
per il disgustoso modo di fare chiamato, volgarmente
"farsi i ca...i propri!"...
Esempio clamoroso, che da diversi mesi sto segnalando
è la cosidetta "semina del trasportino", quel metodo
molto ipocrita ed egoista di usare un bene comune come
il carrello della spesa, che costa anche oltre i 200€ al
supermercato di zona e che tale costo si riversa sui prezzi
dei prodotti finali.
Noto con sommo dispiacere che la mia città è ricca
di carrelli alla deriva, senza un nesso logico, se ne
stanno appoggiati al muro sul marciapiede, impedendo
il passaggio ai viandanti, magari con handicap. E questi
sono i carrelli più fortunati.
Quelli meno fortunati sono depositati tra i cassonetti del-
la spazzatura, con un destino ultimo di essere rottamati,
o persino persi. Ci sono anche delle aziende della pulizia
cittadina, che le conserva e le rivende all'asta addirittura
agli stessi proprietari del marchio.
Non ultimo è il cannibalismo dei carrelli della spesa, dove
solo il cestino di alluminio rimane tra l'immondizia, e le
preziose ruote sono sempre smontate, magari per fare
un carretto da gioco od altro.
I carrelli sono anche sinonimo di arredamento, e vengono
sottratti con l'inganno ed usati in rimesse o garage.
Ne ho visto alcuni spuntare da alcuni sottopiani del centro
storico.
Non ultimo è lo scempio che vedo i carrelli posti
all'immondizia con tutta lo sporco dentro, magari anche
vestiti ed altra sporcizia. Poi questi vengono ripresi e
riportati al supermercato e mai e poi mai saranno
sanificati, perchè attività costosa e saranno rimessi
solo solo impilati tra gli altri..
Ricordo che noi mettiamo il nostro cibo appena comprato,
non mi sembra che sia una bella cosa...
Un altro aspetto curioso è che questi carrelli diventano
un prodotto proprio e si possono ritrovare alcuni anche
legati ai segnali stradali con un lucchetto anti-furto di alta qualità.
La cauzione di un carrello è di 1€, a volte di 2€, ma per
Coop è sempre la prima opzione.
Quest'euro poi viene sfilato manomettendo la scatolina
di sicurezza del carrello stesso, la parte nera presente
in foto, al posto della moneta, che viene sfilata si trova
di tutto, dalle linguette di legno e cartone, a pezzi di ferro.
In questo caso il carrello rimarrà in balia della deriva
urbana, ed la cauzione andrà persa.
Con l'avvento della tecnologia anche la distribuzione
italiana potrebbe migliorare. Per esempio un inserimento
di un chip dentro l'anima del carrello per essere ritrovato
e la relativa scheda vita posta in un registro dei carrelli..
Altra opzione è un pagamento anticipato di una cauzione:
l'utente che acquista al punto vendita avrà un 20€
di "cauzione carrello", solo simbolica chiaramente, questo
tornerà a riportare il carrello al punto vendita e riceverà
soldi od un buono acquisto di pari valore, questa cosa
è anche possibile farla tramite le varie carte di fidelizzazione
presenti in tutte le catene nazionali della
distribuzione.
Come quella di Unicoop e Coop in genere..
Il carrello grande alleato dei consumatori, sempre più
abusato e bistrattato. penso però che alla fine sia
solo business anche questo, come molte cose...
Peccato che il mondo vada verso il punto di non ritorno.
Da me pronosticato in tempi passati e non sospetti.
Iscriviti a:
Post (Atom)