giovedì 23 maggio 2013

La scortesia alla cassa fa fuggire i clienti, eventi che non vorrei vedere..




Il brutto che mi capita nei punti Coop è, che spesso le casserie sono molto poco disponibili verso la clientela, anche se ultimamente qualcosa si sia mosso; spesso sono sbadate, lente,
a volte anche maleducate, molto diverse da altre colleghe di
altre catene distributive, per esempio ad Esselunga spesso è
un gran “bel vedere”, e la cordialità sembra un elemento
dovuta, assieme al rigore sulla divisa”.
Sono “Bruttine” alla Coop, si lo devo dire. Da che pulpito?..Da
uno che di donne se ne intende, non vi preoccupate, certo ci
sono delle “dolci” occasioni che con presenza, professionalità,
cordialità ed educazione tirano su la media, ma sono ben
poche..Vi conforto, almeno nella mia zona. Ne ho di foto di
cassiere, ma non ho voluto diffonderle per rispetto delle
persone in quanto tali, e per ovvie ragioni di privacy, sarebbe
stupido pubblicare foto con la striscia nera su gli occhi, tanto
vale non pubblicarle..Non credete?

Mi sono accorto che molti dipendenti della cooperativa in cui
mi servo, sono un po' all'asciutto in fatto di corsi per le relazioni
sociali, con i clienti, un punto negativo, che certo non fa
piacere al socio/prestatore.
Mi Chiedo, ma qualche corso di formazione e di preparazione
per il front-line, lo fanno?.. Non penso, o se lo fanno vengono
impostati un po' superficialmente o recepiti in quanto tale.

Scrivo tutto questo non per misoginità, anzi chi mi conosce sa
benissimo che le donne sono elemento fondamentale della
mia vita, e che senza di loro non potrei andare avanti..Ma
ci sono donne e donne...come uomini e uomini...direste voi...

In fatto di maleducazione direi che l'evento che sto per
raccontarVi batte tutti i “ragionevoli dubbi”; evento di cui
sono stato spettatore “triste”.

Giunto alla cassa di un anonimo giorno feriale, verso le 20.57.
Orario di chiusura, la fila si terminava con me ed alcuni turisti
cinesi, ormai sono tanti.

Sappiamo tutti, che la legge del commercio fondamentale, è
che “ogni cliente presente alla chiusura di un punto vendita,
deve essere servito e può acquistare tutto quello che vuole
e pagarlo fino a che non giunge alla cassa”, mi sembra sia
così...

Comunque, davanti a me una signora bionda platino, di circa
50anni, non molto appariscente, dall'aspetto dignitoso, sta
ponendo la sua spesa sul nastro, gli viene riscontrato che una
busta di “fiori gialli di zucca” sono stati pesati erroneamente.
Ma anche al cliente precedente, era accaduto qualcosa di simile
con dei pomodori. E tutte e due, per fare risparmiare del tempo
sarebbero dovuti andare a mio avviso ad un'apposita bilancia
posizionata nel settore delle casse automatiche, circa 10metri
vicino alla cassa e non mandati al reparto e farli ripesare..
Infatti per il primo, il comportamento della cassiera è stato
di mandarli al reparto, per la signora, la commessa liberamente,
senza chiedere nulla, ha posto i prodotti da pesare fuori spesa,
dicendo arbitrariamente che la cliente non doveva acquistarli.

Mi chiedo come ci si potrebbe sentire, quando una sconosciuta
di vieta di fare una cosa, pensate voi, come!..

A questo punto sono stato a sentire, testimone involontario,
ma attento di quello che accadeva, erano le 20.58 e tra le due
donne il confronto si apre..

La cliente vuole acquistare il prodotto, vuole pesarlo alla bilancia;
la cassiera le lo vieta categoricamente, e visto che l'altra non sente giustamente ragioni, chiama la sicurezza, un comportamento secondo me “debole, maleducato, irrispettoso”.
La povera guardia, ascolta la situazione, i minuti scorrono, e grazie alla sua acuta destrezza, chiama subito “il presidio” del negozio, un responsabile, cosa che la cassiera doveva e poteva
fare senza perdere tempo in chiacchere inutili ed offensive.
Giunto il responsabile, un cordiale e professionale giovane apprendista di negozio, concede di acquistare e pesare la merce alla signora,che a questo punto si era, giustamente, inalberata
in considerazioni degne di una persona offesa, molestata, discriminata..La cassiera sotto mio “sollecito intelligente” si
lascia scappare anche considerazioni a bassa voce su la cliente, che non sente (meno male!), e fa occhiatine di commiserazione verso il suo capo, per la “signora rompiscatole”..

Mi chiedo è giusto comportarsi così?...Non è maleducazione?...
Sono comprensibili ogni stato d'ansia e di stress lavorativo possibile, ma non c'era nessuno, era un lunedì dopo una
domenica aperta. Ho notato proprio l'astio e la maleducazione
di questa “signora dal camice bordeaux” verso una semplice
cliente, onesta, che ha pagato anche circa 50€ di spesa, ho
notato che era straniera, sarà stato mica l'ipocrita senso di
discriminazione razziale, che prende noi italiani, banda di
pecore, in quei momenti in cui ci sentiamo spalleggiati...

Personalmente trovo una bella caduta di stile per il marchio,
in particolar modo in questo punto vendita, dove gran parte
dei dipendenti sono stati sempre cordiali, a volte lenti e
potremmo dire un po' “sfavati”, ma mai così maleducati..
Se avessi scritto direttamente una segnalazione, penso che
sarebbe stata inascoltata, almeno provo ad usare questo
blog per diffonderla, chissà che non si migliori...

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