La scortesia alla cassa fa fuggire i clienti, eventi che non vorrei vedere..
Il
brutto che mi capita nei punti Coop è, che spesso le casserie sono
molto poco disponibili verso la clientela, anche se ultimamente
qualcosa si sia mosso; spesso sono sbadate, lente,
a
volte anche maleducate, molto diverse da altre colleghe di
altre
catene distributive, per esempio ad Esselunga spesso è
un
gran “bel vedere”, e la cordialità sembra un elemento
“dovuta,
assieme al rigore sulla divisa”.
Sono
“Bruttine” alla Coop, si lo devo dire. Da che pulpito?..Da
uno
che di donne se ne intende, non vi preoccupate, certo ci
sono
delle “dolci” occasioni che con presenza, professionalità,
cordialità
ed educazione tirano su la media, ma sono ben
poche..Vi
conforto, almeno nella mia zona. Ne ho di foto di
cassiere,
ma non ho voluto diffonderle per rispetto delle
persone
in quanto tali, e per ovvie ragioni di privacy, sarebbe
stupido
pubblicare foto con la striscia nera su gli occhi, tanto
vale
non pubblicarle..Non credete?
Mi
sono accorto che molti dipendenti della cooperativa in cui
mi
servo, sono un po' all'asciutto in fatto di corsi per le relazioni
sociali,
con i clienti, un punto negativo, che certo non fa
piacere
al socio/prestatore.
Mi
Chiedo, ma qualche corso di formazione e di preparazione
per
il front-line, lo fanno?.. Non penso, o se lo fanno vengono
impostati
un po' superficialmente o recepiti in quanto tale.
Scrivo
tutto questo non per misoginità, anzi chi mi conosce sa
benissimo
che le donne sono elemento fondamentale della
mia
vita, e che senza di loro non potrei andare avanti..Ma
ci
sono donne e donne...come uomini e uomini...direste voi...
In
fatto di maleducazione direi che l'evento che sto per
raccontarVi
batte tutti i “ragionevoli dubbi”; evento di cui
sono
stato spettatore “triste”.
Giunto
alla cassa di un anonimo giorno feriale, verso le 20.57.
Orario
di chiusura, la fila si terminava con me ed alcuni turisti
cinesi,
ormai sono tanti.
Sappiamo
tutti, che la legge del commercio fondamentale, è
che
“ogni cliente presente alla chiusura di un punto vendita,
deve
essere servito e può acquistare tutto quello che vuole
e
pagarlo fino a che non giunge alla cassa”, mi sembra sia
così...
Comunque,
davanti a me una signora bionda platino, di circa
50anni,
non molto appariscente, dall'aspetto dignitoso, sta
ponendo
la sua spesa sul nastro, gli viene riscontrato che una
busta
di “fiori gialli di zucca” sono stati pesati erroneamente.
Ma
anche al cliente precedente, era accaduto qualcosa di simile
con
dei pomodori. E tutte e due, per fare risparmiare del tempo
sarebbero
dovuti andare a mio avviso ad un'apposita bilancia
posizionata
nel settore delle casse automatiche, circa 10metri
vicino
alla cassa e non mandati al reparto e farli ripesare..
Infatti
per il primo, il comportamento della cassiera è stato
di
mandarli al reparto, per la signora, la commessa liberamente,
senza
chiedere nulla, ha posto i prodotti da pesare fuori spesa,
dicendo
arbitrariamente che la cliente non doveva acquistarli.
Mi
chiedo come ci si potrebbe sentire, quando una sconosciuta
di
vieta di fare una cosa, pensate voi, come!..
A
questo punto sono stato a sentire, testimone involontario,
ma
attento di quello che accadeva, erano le 20.58 e tra le due
donne
il confronto si apre..
La
cliente vuole acquistare il prodotto, vuole pesarlo alla bilancia;
la
cassiera le lo vieta categoricamente, e visto che l'altra non sente
giustamente ragioni, chiama la sicurezza, un comportamento secondo
me “debole, maleducato, irrispettoso”.
La
povera guardia, ascolta la situazione, i minuti scorrono, e grazie
alla sua acuta destrezza, chiama subito “il presidio” del
negozio, un responsabile, cosa che la cassiera doveva e poteva
fare
senza perdere tempo in chiacchere inutili ed offensive.
Giunto
il responsabile, un cordiale e professionale giovane apprendista di
negozio, concede di acquistare e pesare la merce alla signora,che a
questo punto si era, giustamente, inalberata
in
considerazioni degne di una persona offesa, molestata,
discriminata..La cassiera sotto mio “sollecito intelligente” si
lascia
scappare anche considerazioni a bassa voce su la cliente, che non
sente (meno male!), e fa occhiatine di commiserazione verso il suo
capo, per la “signora rompiscatole”..
Mi
chiedo è giusto comportarsi così?...Non è maleducazione?...
Sono
comprensibili ogni stato d'ansia e di stress lavorativo possibile, ma
non c'era nessuno, era un lunedì dopo una
domenica
aperta. Ho notato proprio l'astio e la maleducazione
di
questa “signora dal camice bordeaux” verso una semplice
cliente,
onesta, che ha pagato anche circa 50€ di spesa, ho
notato
che era straniera, sarà stato mica l'ipocrita senso di
discriminazione
razziale, che prende noi italiani, banda di
pecore,
in quei momenti in cui ci sentiamo spalleggiati...
Personalmente
trovo una bella caduta di stile per il marchio,
in
particolar modo in questo punto vendita, dove gran parte
dei
dipendenti sono stati sempre cordiali, a volte lenti e
potremmo
dire un po' “sfavati”, ma mai così maleducati..
Se
avessi scritto direttamente una segnalazione, penso che
sarebbe
stata inascoltata, almeno provo ad usare questo
blog
per diffonderla, chissà che non si migliori...
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